Van Morrison e “Brown Eyed Girl”: la beffa dietro al classico
Il primo successo di Van Morrison? Una hit spensierata che lo fa diventare famoso, lo lega a uno stile che non ama… e non gli frutta nemmeno un centesimo.
Dietro un classico del rock, allegro, solare e apparentemente spensierato, può nascondersi una storia di frustrazione artistica e beffe professionali. È il caso di “Brown Eyed Girl”, il primo vero successo solista di Van Morrison registrato il 28 marzo del 1967 per poi essere pubblicato il successivo mese di giugno. Un brano che, a dispetto della sua leggerezza, nasce da un momento di grande amarezza.
"Brown Eyed Girl" è un successo che ha il sapore della fregatura. Figure ambigue tra manager e produttori, arrangiamenti detestati dall’artista stesso, contratti capestro, e una pioggia di curiosità, dalla censura radiofonica a un’espressione entrata persino nel cinema di Woody Allen… Ecco la storia diede primo successo di Van Morrison

Una storia d'amore a tinte caraibiche
Estate 1966. I Them, band nordirlandese capitanata da Van Morrison, sono in tour negli Stati Uniti e vivono un momento d’oro: per tre settimane consecutive suonano ogni sera al leggendario Whisky a Go Go di Hollywood. Una consacrazione vera, soprattutto per una band straniera. A rendere tutto ancora più magico, il fatto che la band spalla si chiami The Doors: ancora sconosciuti, ma proprio in quell’estate iniziano a lavorare al loro primo disco. I due gruppi condividono il palco in jam infuocate e il pubblico impazzisce quando eseguono insieme “Gloria”, cavallo di battaglia dei Them. Poi tutto crolla. La band litiga con il manager, accusato di non aver rinnovato i visti e – cosa ben peggiore – di non averli pagati. Il tour si interrompe bruscamente. Van Morrison, colpito dal crollo di un sogno in ascesa, decide che è il momento di cambiare rotta: quel malessere lo spinge a scrivere musica da solo. Accetta così l’invito del produttore e songwriter newyorkese Bert Berns, che gli propone un contratto con la neonata Bang Records. Morrison vola a New York e inizia a registrare. Tra i brani c’è “Brown Skinned Girl”, canzone dal sapore autobiografico che rievoca l’idillio di una storia d’amore giovanile consumata in uno scenario spensierato e verdeggiante, da dolce evasione estiva. Per ragioni mai del tutto chiarite – forse per motivi di opportunità politica o commerciale – il titolo viene cambiato in “Brown Eyed Girl”. L’arrangiamento, con tinte calypso e caraibiche, è una trovata di Berns: furba e orecchiabile, ma lontanissima dal gusto di Van Morrison, che la considera “ruffiana” e troppo pop. Eppure, il brano spopola.
Citazioni, grandi musicisti e censura
A contribuire al suo successo ci sono anche le preziose presenze aggiuntive in studio. Il gruppo vocale femminile R&B The Sweet Inspirations – fondato da Cissy Houston, madre di Whitney – armonizza con Van Morrison nei celebri “sha la la” dei ritornelli, regalando al pezzo una dimensione ancora più luminosa e corale. Alle tastiere, nella seconda strofa e nei ritornelli, c’è invece Garry Sherman, compositore e arrangiatore di grande esperienza, che dà ulteriore profondità al mood del brano. A contribuire alla sua orecchiabilità c’è anche il ritornello scandito dall’espressione “la-la tee-da”, un intercalare molto in voga negli anni ’60, usato per comunicare leggerezza e frivolezza. Questa espressione verrà poi immortalata da Diane Keaton nel film IO & ANNIE di Woody Allen (1977) – una commedia romantica che racconta l’amore nevrotico tra un commediografo newyorkese e una ragazza con aspirazioni artistiche – diventando una delle frasi-tormentone più usate del personaggio. Ma tornando alla canzone: nonostante la popolarità, il brano viene inizialmente censurato. La frase “Making love in the green grass”, presente nel testo originale, viene ritenuta troppo esplicita per le radio americane dell’epoca e sostituita con una versione più innocua: “Laughin’ and a-runnin’, hey hey”.
La beffa
Paradossalmente, sarà proprio la versione modificata a entrare nell’immaginario collettivo: quella più edulcorata, ma anche più trasmessa dalle radio e quindi più familiare al grande pubblico. E così, tra un’espressione goliardica da ritornello, cori soul e piccole censure, "Brown Eyed Girl" diventa una hit clamorosa, destinata a sopravvivere nei decenni. Eppure, dietro a quel successo travolgente, si nasconde la parte più ingiusta della storia: il contratto firmato con Berns si rivela truffaldino. Morrison non riceverà mai un centesimo di diritti d'autore da quel successo planetario; inoltre, come se non bastasse, il brano – che lui considera una canzone minore – finisce per incasellarlo in uno stile che sente distante. Anni dopo dirà: «Ho scritto almeno 300 canzoni più belle di "Brown Eyed Girl".» A peggiorare ulteriormente la situazione, Berns muore improvvisamente il 30 dicembre 1967, a soli 38 anni. Nessun chiarimento, nessun risarcimento. Rimane solo la beffa: il primo grande successo di Van Morrison è una hit da classifica che lo soffoca invece di consacrarlo, una canzone amata da tutti, tranne che dal suo stesso autore.