08 giugno 2024

Tra New York Dolls e Sex Pistols: storia di una chitarra che ha fatto il punk

Una vecchia chitarra, ammaccata e ingiallita, ci racconta pagine caotiche e rumorose del rock: quelle del punk, dei Sex Pistols e di NEVER MIND THE BOLLOCKS

E’ stata recentemente venduta all’asta a 390.000 $ la chitarra con cui Steve Jones dei Sex Pistols, ha inciso NEVER MIND THE BOLLOCKS (1977) album che ha acceso la rivoluzione del punk e cambiato il suono del rock. Ma quella Gibson Les Paul, oggi ingiallita dal fumo di sigarette e piena di botte, graffi e ruggine (come si addice a una reginetta del punk), prima di finire tra le mani del chitarrista dei Sex Pistols era stata la chitarra di Sylvain Sylvain, membro e fondatore dei New York Dolls, band considerata - guarda caso - precorritrice e musa della scena punk.

Non credo si formalizzi nessuno se diciamo che NEVER MIND THE BOLLOCKS (1977) dei Sex Pistols è uno degli album più importanti della storia del rock. Non è solo il disco che accende e fa divampare la rivoluzione del punk ma è l’album che cambia la faccia e il suono del rock. Una magia che nasceva dal fatto di aver affidato la (sublime) furia sonora di una band di giovani e disadattati teppisti, a Chris Thomas scienziato delle produzioni rock più raffinate (Beatles, Pink Floyd, Elton John, Roxy Music…). Thomas produsse e registrò quel disco incanalando furore e caos della musica dei Sex Pistols in maniera metodica, moderna e pulita. Riuscendo - incredibilmente - a centuplicare la potenza e la cattiveria del loro suono ma rendendo, al contempo, le canzoni dei Sex Pistols più fruibili e accattivanti, radiofoniche. Bene, il pilastro di quel sound nuovo che avrebbe cambiato la maniera di fare e registrare il rock più potente, erano i muri di chitarre distorte di Steve Jones: un’orchestrazione perfetta di riff, power chord, svisate e feedback, interamente affidate alla sua chitarra: una Gibson Les Paul Custom bianca, del 1974. Così, non stupisce scoprire che oggi questo strumento (Billy Morrison, attuale chitarrista di Billy Idol, l’ha definito il 'Sacro Graal della chitarra punk') è stato battuto all’asta alla cifra esorbitante di 390.000 $; una cifra che quasi raddoppia la stima iniziale che oscillava tra i 100.000 e i 200.000 dollari. Vi raccontiamo la storia di questa chitarra mitologica(Se poi avete voglia di una una full immersion punk e di farvi un viaggio tra i solchi di NEVER MIND THE BOLLOCKS dei Sex Pistols, non perdetevi questa puntata di PILLOLE DI STILE)

Tra New York Dolls e Sex Pistols: storia di una chitarra che ha fatto il punk

New York Dolls & Malcolm McLaren

La storia della Gibson Les Paul di Steve Jones dei Sex Pistols non comincia tra le mani del chitarrista inglese. Ha un inizio ancora più sorprendente, visto che il precedente proprietario era Sylvain Sylvain, chitarrista dei New York Dolls, band newrkose di culto, e considerata - guarda caso - precorritrice e musa della scena punk. Ma come arriva questa chitarra da New York a Londra? E’ casuale questo passaggio di consegna tra due giganti del rock? L’artefice è Malcolm McLaren manager e mente - nemmeno troppo occulta - del fenomeno Sex Pistols. Nel 1973 McLaren è un giovane stilista londinese di tendenza; assieme alla futura moglie Vivienne Westwood (destinata a diventare una leggenda nell’alto firmamento della moda) gestisce un negozio di abbigliamento in King’s Road, il LET’S ROCK. Annoiato dalle scarse possibilità offerte dalla Londra di quegli anni, McLaren accetta un invito dalla National Boutique di New York, dove si trasferisce. Qui incontra Sylvain Sylvain, anche lui stilista ma, soprattutto, chitarrista e fondatore dei New York Dolls, band che letteralmente folgora Malcolm McLaren, tanto da convincerlo a diventare il loro manager. Sgangherati, volgari, travestiti in modo grottesco (con tacchi alti e abiti succinti di dubbio gusto) i New York Dolls suonavano uno sgraziato miscuglio tra rock’n’roll anni ’50 e la verve più attuale di Beatles e Rolling Stones.


 


Più della musica, colpiva il loro sguazzare tra sregolatezza e volgarità, tanto che McLaren intuisce un potenziale in quella band che è la celebrazione dell’eccesso, della provocazione, del brutto. Perché a Londra c’è una generazione di giovanissimi in fermento: disoccupati, disillusi, frustrati, arrabbiati che si identificherebbero naturalmente in quell’immaginario. Oramai, infatti, non ci sono più legami con gli idoli degli anni ’60, gli hippy, gli adoni delle band hard rock. Conclusa la sua esperienza da manager con i New York Dolls, è questa l’idea che Malcolm McLaren si porta in tasca tornando a Londra. Ma non solo; perché oltre a quell’idea (che diventerà una scintilla decisiva nella nascita dei Sex Pistols) a volare con McLaren da New York a Londra, c’è anche una chitarra. Una Gibson Les Paul bianca che - proprio il chitarrista Sylvain Sylvain - lascia a Malcolm McLaren per compensare dei debiti che la band ha con il manager.


 

Cicatrici e segni del tempo

Così, qualche tempo dopo, il LET'S ROCK cambia nome e diventa, SEX e Malcolm McLaren decide di diventare manager e “burattinaio”, di una band improbabile formata da quattro assurdi avventori del suo negozio, i Sex Pistols. McLaren li plasmerà sulle tante idee maturate dall’esperienza con i New York Dolls e - soprattutto - regalerà al loro chitarrista Steve Jones, quella Gibson Les Paul Bianca. Quella chitarra diventerà un tratto distintivo della storia dei Sex Pistols. La si vede in tutti i loro video più celebri: “God Save The Queen”, “Pretty Vacant”, “Holidays In The Sun” ed è lei l’artefice dei muri di suono e distorsione di NEVER MIND THE BOLLOCKS. Allo stato attuale, dalle foto presenti nella vendita all’asta, la chitarra presenta i segni del tempo e tutte le cicatrici che ci si aspetta da chi ha fatto, in prima linea e da protagonista, la storia del punk: prodotta nel 1974 oggi è totalmente usurata; non c’è più traccia dell’originale finitura bianca, perché è totalmente ingiallita dal fumo di sigaretta. Inoltre, ci sono molteplici rotture, crepe e riparazioni. Il dettaglio più emozionante, però, sono i "segni dell’abbronzatura”: sulla parte frontale del corpo restano le macchie di dove erano appiccicate le celebri decalcomanie delle ragazze pin-up degli anni ’40. Un tratto che - anche se già presente ai tempi dei New York Dolls -  è poi diventato iconico nell’immagine di Steve Jones con i Sex Pistols.