La scorsa settimana Maynard James Keenan ha compiuto 60 anni e, per festeggiarli, ha pensato bene di organizzare un tour chiamato "Sessanta", proprio così, in italiano, e suonare con due dei suoi progetti - A Perfect Circle e Puscifer - insieme agli amici Primus.
Per 20 date tra aprile e maggio l'inedito show vede salire sul palco tutte e tre le band che hanno anche collaborato per un EP intitolato "Sessanta E.P.P.P.".
All'interno del disco, pubblicato il 29 marzo, tre nuove canzoni, una per ogni band, scritte insieme a Maynard James Keenan.
Per l'occasione il batterista degli A Perfect Circle è Josh Freese che torna a sedersi dietro i piatti per la prima volta dopo la nuova avventura con i Foo Fighters.
Lo strappo alla regola di Keenan
Il 20 aprile il carrozzone si è fermato all'Hollywood Bowl di Los Angeles e, per l'occasione, Keenan ha deciso di portare in scena tutta, ma proprio tutta la sua musica, inclusa quella dei Tool.
Risaputamente l'artista americano non ama particolarmente che durante i suoi show vengano utilizzati gli smartphone, anzi, e tutti i concerti sono rigorosamente vietati ai cellulari.
Il via libera viene dato solo a fine concerto, durante l'ultimo brano del set che, solitamente, è 'Grand Canyon' dei Puscifer.
Questa volta, invece, Keenan ha deciso di fare uno strappo alla regola e permettere ai presenti di filmare anche un altro momento della serata perché, ha detto al pubblico, durante la serata aveva raccattato alcuni 'randagi'.
Ovviamente non si sta parlando di cani quanto di cani sciolti, ovvero i restanti membri dei Tool, Danny Carey, Justin Chancellor e Adam Jones che sono saliti sul palco.
Nonostante, come fatto notare dal frontman, la batteria era davvero poco roba rispetto ai set super elaborati di Carey, i Tool hanno suonato “Ænema” con Les Claypool dei Primus al basso.
Una sorpresa per i fan della musica di Keenan è arrivata anche a inizio serata quando i membri originali degli A Perfect Circle, Paz Lenchantin e Troy Van Leeuwen, si sono uniti alla formazione attuale per suonare 'Judith'.