Staring At The Sun, la fuga psichedelica dalla realtà degli U2
Nell'aprile del 1997 gli U2 pubblicavano il secondo estratto da "Pop", la ballata psichedelica Staring At The Sun
Il 14 aprile 1997 gli U2 pubblicavano 'Staring At The Sun', secondo singolo estratto da "Pop", uno degli album più controversi della rock band irlandese.
Se Discothèque aveva a dir poco spiazzato i fan con il suo ritmo dance, 'Staring At The Sun' sembra un ritorno in grande stile alle ballad classiche della band, ma arrangiata in modo assolutamente moderno.
Suoni psichedelici e spaziali accompagnano la voce di Bono che canta di cercare un mondo migliore lontano dalla realtà.
Del brano fu stampato un singolo da 7 pollici per l'uso nei jukebox, che conteneva la versione dell'album di "Staring at the Sun" e il lato B era "North and South of the River".
Pur non riuscendo a superare la posizione 26 nella Billboard Hot 100, 'Staring At The Sun' raggiunse il terzo posto in classifica nel Regno Unito e il primo in Canada e...Islanda.

Una gemma di psichedelia semi-acustica
Staring At The Sun conserva il sound sperimentale di "Pop" andando ad insistere in direzioni completamente diverse rispetto il primo estratto 'Discothéque'.
Il brano mette insieme melodie sognanti e dilatate ad esplosioni elettriche ed emozionali che si incastrano in questo nuovo percorso intrapreso dalla band irlandese.
L'album unisce loop, synth e una produzione multistrato che è presente anche in una traccia più scarna come questa, in grado di combinare le varie anime esplorate dagli U2 a fine anni '90 in una piccola gemma di rock semi acustico.
La versione originale del brano era ancora più scarna e, sostanzialmente, un numero acustico che venne poi arricchito di suoni più corposi e radiofonici. In questo brano, la chitarra di The Edge viene distorta da un cabinet Leslie, progettato per gli organi, chitarristi come Jimmy Page ed Eric Clapton che lo sperimentarono negli anni '60
I synth e le texture elettroniche furono aggiunti da Howie B per dare profondità e una dimensione più “moderna”, pur mantenendo il cuore emotivo acustico del brano.
Nonostante questo, durante l'ambizioso Pop Mart Tour, Staring At The Sun venne proposta principalmente in versione acustica dopo che, ad uno dei primi concerti a Las Vegas, Bono cantò fuori tempo, obbligando la band a ripartire da capo.
Il significato di Staring At the Sun
La scrittura di Staring at the Sun nasce in un periodo turbolento per gli U2, tra la fine del 1995 e l’inizio del 1996.
Dopo il successo globale di Achtung Baby (1991) e Zooropa (1993), la band irlandese si trovava in una fase di sperimentazione musicale profonda.
I testi furono scritti da Bono in un momento di disillusione personale e sociale, ispirandosi al clima politico internazionale e all'alienazione culturale degli anni ’90.
Il brano parla infatti della volontà di isolarsi dalla realtà esterna per trovare un posto che sia migliore: "Cattura lo stato d'animo del non voler sapere la verità perché le bugie sono più confortanti", dirà Bono.
C'è il rifiuto collettivo di affrontare la realtà. “Fissare il sole” rappresenta l’illusione, l’informazione manipolata, la negazione emotiva e intellettuale. È una critica alla società che preferisce la superficialità e la distrazione alla consapevolezza.
Secondo il frontman degli U2 la canzone è ispirata a sua figlia Jordan, come scritto nella sua autobiografia Surrender: "Jordan mi ricordava la mia infanzia fantasiosa, e invidiavo la sua surrealtà. Un giorno d'estate in Francia, la guardai esplorare ogni angolo della piscina come se fosse la sua stessa coscienza. I suoi occhi, spalancati sott'acqua, del colore di una jacaranda, completamente a suo agio in questa Atlantide. Stava sognando se stessa, e già allora scriveva la sua storia, una scrittrice che si stava scrivendo."