Quattro cose che rovinano l’ascolto della musica (e ci fanno impazzire)

Musica e disastri: impianti scadenti, fan urlatori e playlist improbabili. 4 situazioni che trasformano l’ascolto in un incubo. Vi è mai successo?

Se sei qui, con il naso affondato tra gli articoli di Radiofreccia, è perché anche tu ami immergerti tra i solchi delle canzoni: scoprirne la storia, i musicisti che le hanno suonate, i produttori che le hanno plasmate e persino gli strumenti con cui sono state incise. Ci piace collocarle nel giusto periodo storico o filone stilistico per coglierne meglio il messaggio, l’incisività del suono… tutto perché? Perché siamo degli inguaribili appassionati di rock: per noi ascoltare musica è più di un piacere, è quasi un rituale. Ma quante volte il piacere di ascoltare musica ci viene rovinato per colpa di situazioni assurde?
Ecco, oggi vorrei parlare con voi proprio di questo: le cose che trasformano la goduria dell’ascolto in un incubo. Dai chiacchieroni cronici che parlano sopra la canzone ai cantanti improvvisati che ti strillano nell’orecchio durante i concerti; dagli ascolti improbabili imposti da qualche locale fino al musicofilo nerd che ti sequestra per sottoporti a ore di ascolti forzati e massacranti.

Attenzione però, questa non è la classica deriva da audiofili intransigenti, di quelli che pretendono un ascolto esclusivamente in modalità hi-fi, con vinili in condizioni perfette e impianti da laboratorio. Certo, raccomandiamo (se non addirittura pretendiamo) delle condizioni minime di ascolto dignitose (casse o cuffie funzionanti, volume adeguato, equalizzazione sensata, buona qualità dei supporti…), ma il punto non è questo. Il vero problema sono quelle situazioni che, a prescindere dal mezzo, annientano il piacere della musica e la trasformano in un’esperienza da dimenticare. Così, ho pensato a una selezione delle cose più fastidiose che riescono a rovinare l’ascolto e l’ho condivisa con gli Sfrecciati in diretta, durante Note di Stile (sabato e domenica dalle 17 alle 18). Il risultato? Un elenco ancora più ricco, grazie alle vostre esperienze e testimonianze. Ecco la selezione aggiornata con le 4 cose peggiori che azzerano la libidine di ascoltare musica. 

Quattro cose che rovinano l’ascolto della musica (e ci fanno impazzire)

Audio pessimo, il killer dell’emozione musicale 

Parte una canzone che ci prende e vorremmo solo lasciarci trasportare nel groove, chiudere gli occhi e perderci nella storia che racconta… ma un audio scadente ci sbatte fuori senza pietà. E non parliamo di semplici casse o auricolari economici (che, per quanto scadenti, almeno un suono lo danno), ma di impianti mal equalizzati, difettosi o montati con i piedi. Quante volte ci è capitato? Locali con casse rotte o collegate male, eventi all’aperto con suoni ovattati o, peggio, distorti. Una volta, per esempio, mi sono trovato in un locale con musica "diffusa in giardino", ma dei due monitor ne funzionava solo uno. L’effetto? Stereofonia massacrata, atmosfera inesistente. Un vero disastro, considerando che alcuni brani sono mixati in maniera molto stereofonica, con strumenti o voci drasticamente posizionati su un solo canale. Una cassa fuori uso può letteralmente mutilare una canzone, privandola di parti fondamentali: un assolo di chitarra, un coro, una linea ritmica…E poi ci sono le situazioni ancora peggiori raccontate dagli ascoltatori, come gli eventi all’aperto dove si incrociano due impianti. Da un lato arriva un disco degli AC/DC sparato dal chiosco dei panini, dall’altro un reggae potente dal bar della birra. Noi? Seduti in mezzo a una cacofonia totale, con entrambi i suoni che si sovrappongono e rimbombano nelle orecchie, creando solo fastidio e quasi il mal di mare. Ed ecco che il piacere di essere in un locale con la musica si trasforma in un unico grande rimpianto: non essere rimasti a casa con le cuffie!

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