Se sei qui, con il naso affondato tra gli articoli di Radiofreccia, è perché anche tu ami immergerti tra i solchi delle canzoni: scoprirne la storia, i musicisti che le hanno suonate, i produttori che le hanno plasmate e persino gli strumenti con cui sono state incise. Ci piace collocarle nel giusto periodo storico o filone stilistico per coglierne meglio il messaggio, l’incisività del suono… tutto perché? Perché siamo degli inguaribili appassionati di rock: per noi ascoltare musica è più di un piacere, è quasi un rituale. Ma quante volte il piacere di ascoltare musica ci viene rovinato per colpa di situazioni assurde? Ecco, oggi vorrei parlare con voi proprio di questo: le cose che trasformano la goduria dell’ascolto in un incubo. Dai chiacchieroni cronici che parlano sopra la canzone ai cantanti improvvisati che ti strillano nell’orecchio durante i concerti; dagli ascolti improbabili imposti da qualche locale fino al musicofilo nerd che ti sequestra per sottoporti a ore di ascolti forzati e massacranti.
Attenzione però, questa non è la classica deriva da audiofili intransigenti, di quelli che pretendono un ascolto esclusivamente in modalità hi-fi, con vinili in condizioni perfette e impianti da laboratorio. Certo, raccomandiamo (se non addirittura pretendiamo) delle condizioni minime di ascolto dignitose (casse o cuffie funzionanti, volume adeguato, equalizzazione sensata, buona qualità dei supporti…), ma il punto non è questo. Il vero problema sono quelle situazioni che, a prescindere dal mezzo, annientano il piacere della musica e la trasformano in un’esperienza da dimenticare. Così, ho pensato a una selezione delle cose più fastidiose che riescono a rovinare l’ascolto e l’ho condivisa con gli Sfrecciati in diretta, durante Note di Stile (sabato e domenica dalle 17 alle 18). Il risultato? Un elenco ancora più ricco, grazie alle vostre esperienze e testimonianze. Ecco la selezione aggiornata con le 4 cose peggiori che azzerano la libidine di ascoltare musica.