Quando un errore crea un capolavoro nel Rock

Come nel rock, errori tecnici o imprevisti diventano opportunità creative, trasformando suoni e canzoni in capolavori grazie all'inventiva di artisti visionari

Nella storia del Rock, gli imprevisti e gli errori tecnici hanno spesso dato vita a momenti di pura innovazione creativa. Da David Gilmour dei Pink Floyd, che ha trasformato un pedale wah wah collegato male in un elemento chiave di "Echoes"(MEDDLE, 1971), ai glitch sonori che hanno caratterizzato l’avanguardistico KID A (2000) dei Radiohead, la storia della musica è piena di esempi in cui l'errore ha creato capolavori. Anche leggende come Sting e Joe Satriani hanno saputo trarre vantaggio da situazioni impreviste, dimostrando come il Rock non si lasci mai limitare dalle circostanze. Questi episodi ci insegnano una lezione fondamentale: nel Rock, come nella vita, l’imprevisto può diventare un’opportunità.

Perchè nel Rock, non è raro che un imprevisto, se non addirittura un errore tecnico o esecutivo, si trasformi in un’occasione: la più classica delle “cappelle” è quella in cui la mano scivola e il musicista infila l’accordo o la nota sbagliata, oppure il colpo di rullante si sposta sul groove della batteria; o ancora quando il cantante deforma la melodia originale. Una svista che, attraverso una sonorità diversa e inattesa, può accendere però un’idea su una nuova direzione che la canzone potrebbe prendere o che quel sound potrebbe avere. Questo fenomeno riguarda naturalmente anche il suono: un amplificatore, un effetto settato male o persino malfunzionamenti possono generare suoni sorprendenti, capaci di trasformarsi in svolte creative.

PHOTO CREDIT: Henrick Flacks/WIkimedia Commons

David Gilmour e il wah wah al contrario

Non è un caso, infatti, che lo spunto per riflettere su questa casistica, così diffusa nella musica, arrivi da un titano della chitarra rock: David Gilmour dei Pink Floyd. Durante la registrazione di uno dei loro più grandi capolavori, "Echoes" (un’epica odissea prog-funk della lunghezza di un lato dell’album MEDDLE del 1971), Gilmour fece tesoro di un incidente tecnico avvenuto qualche anno prima, quando un roadie, per errore, collegò al contrario il pedale wah wah (un effetto chitarra onomatopeico, usatissimo da Jimi Hendrix, Kirk Hammet e in tutta la musica funk), generando un feedback e fischi assordanti. Gilmour intuì che quei suoni striduli e allucinanti potevano essere sfruttati. Imparò a controllare e modulare quei suoni indesiderati (combinandoli con altri effetti, come un pedale del volume e un delay), riuscendo a trasformare quel caos sonoro in una delle parti più suggestive di quella canzone. Come spiegò Gilmour in un’intervista del 2009, quelle sonorità stralunate e quei vagiti alieni presenti nella canzone "non hanno nulla a che fare con le corde", ma piuttosto con il modo in cui un errore tecnico veniva gestito e controllato: un effetto che si rivelò così interessante da essere poi volutamente utilizzato da Gilmour durante le performance dal vivo

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