28 marzo 2025

Pink Floyd e il capitolo conclusivo di The Division Bell

Con The Division Bell i Pink Floyd tornavano ad essere un gruppo per un' ultima volta dopo un periodo turbolento

Il 28 marzo del 1994 i Pink Floyd pubblicavano The Division Bell, quattordicesimo album in studio e secondo dall'addio di Roger Waters. Quello che di fatto si rivelò essere un capitolo conclusivo per la band che nel 2014 farà uscire The Endless River, formalmente ultimo lavoro in studio realizzato, però, con registrazioni provenienti proprio dalle sessioni di 20 anni prima.

Un lavoro collaborativo che vide al centro specialmente David Gilmour e Richard Wright che dopo essere stato 'retrocesso' a turnista nel periodo di The Wall, tornava ad essere ufficialmente un membro dei Pink Floyd.

Il tastierista fornirà anche il suo primo apporto vocale dai tempi di Time in "The Dark Side Of The Moon" per la traccia Wearing The Inside Out.

Dopo le accuse mosse nei confronti del chitarrista di aver reso il primo lavoro senza Waters, "A Momentary Lapse Of Reason", un disco praticamente solista, Gilmour cercò di cambiare approccio.

Nonostante il successo del tour del 1987-89, i membri superstiti dei Pink Floyd sentivano la necessità di realizzare un’opera che li rappresentasse in modo più autentico, senza l'influenza di musicisti esterni e senza la pressione di dimostrare qualcosa.



L'approccio collaborativo di The Division Bell

All’inizio degli anni ‘90, i Pink Floyd erano già una delle band più leggendarie della storia del rock. Tuttavia, avevano affrontato conflitti interni significativi, in particolare l’uscita di Roger Waters nel 1985. Nonostante ciò, la band continuò con David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright, pubblicando A Momentary Lapse of Reason (1987).

Quel disco, pur avendo avuto un grande successo commerciale, venne criticato per sembrare più un album solista di Gilmour che un autentico album dei Pink Floyd.

Per The Division Bell, invece, la band adottò un approccio più collaborativo: David Gilmour si occupò della maggior parte della scrittura e della produzione, Richard Wright  tornò a far parte ufficialmente della band, dopo essere stato ridotto a semplice turnista durante The Wall e Nick Mason contribuì in modo più attivo al concetto dell’album.

A differenza del disco precedente, che includeva molti musicisti esterni, The Division Bell fu registrato quasi interamente dai tre membri principali, dando al progetto una maggiore coesione.



Pink Floyd e il capitolo conclusivo di The Division Bell
PHOTO CREDIT: Brigani Art/Simon via www.imago-images.de

I temi dell'album

Il tema centrale dell’album è la comunicazione, o meglio, la mancanza di comunicazione. Nei testi scritti da Gilmour con sua moglie Polly Samson, questo argomento viene esplorato da diverse prospettive: difficoltà nei rapporti interpersonali e incomprensioni ("Lost for Words," "Wearing the Inside Out"), il fallimento della comunicazione tra leader politici e il popolo ("Poles Apart," "A Great Day for Freedom"), la nostalgia e rimpianto per il passato ("High Hopes").

Molti fan hanno ipotizzato che alcuni testi fossero attacchi a Roger Waters, ma Gilmour ha sempre smentito questa teoria. Tuttavia, nel brano "Lost for Words" ci sono versi che sembrano riferirsi ai conflitti interni della band:

"Così ho aperto la mia porta ai miei nemici / E ho chiesto: 'Possiamo ricominciare da capo?' / Ma mi hanno detto di andare a farmi f**ere / Sai, non puoi mai vincere."

Se The Wall era un disco sulla costruzione di un muro tra sé e il mondo, The Division Bell è l’esatto opposto: un disco che cerca di abbattere quei muri e ristabilire una connessione con gli altri. Il titolo stesso, che si riferisce alla campana usata nel Parlamento britannico per segnalare il momento di votare, è un richiamo alla necessità di fare scelte e superare le divisioni.

Un po' come avvenne proprio durante le registrazioni per la scelta delle canzoni da mettere sul disco e - in generale  come avviene nei Pink Floyd - quando ogni canzone venne messa ai voti. Peccato che Wright desse sempre un punteggio di 10/10 alle sue composizioni e un bello zero alle altre.



Scrittura e registrazione di The Division Bell

A differenza di A Momentary Lapse of Reason, dove molte parti erano state scritte da Gilmour e successivamente rifinite con il contributo di session men, The Division Bell nacque in modo più spontaneo e collaborativo. La genesi dell’album avvenne attraverso lunghe sessioni di improvvisazione tra Gilmour, Wright e Mason. Questi incontri portarono alla creazione di circa 65 idee musicali, molte delle quali rimasero inutilizzate fino alla pubblicazione di The Endless River nel 2014.

David Gilmour e Richard Wright lavorarono fianco a fianco per sviluppare le basi delle canzoni, ritrovando quella sinergia musicale che aveva reso memorabili dischi come Wish You Were Here. Wright, che nei dischi precedenti era stato relegato a un ruolo marginale, ebbe finalmente lo spazio per esprimersi, contribuendo in maniera significativa alla composizione e persino cantando in Wearing the Inside Out, la sua prima voce solista in un disco dei Pink Floyd dai tempi di The Dark Side of the Moon.

Le registrazioni avvennero tra il 1993 e i primi mesi del 1994 in più studi: l'Astoria - lo studio galleggiante di Gilmour - Abbey Road e i Britannia Row.

La produzione venne affidata a Bob Ezrin, già collaboratore della band su The Wall e A Momentary Lapse of Reason. Tuttavia, rispetto ai lavori precedenti, Ezrin adottò un approccio meno invadente, lasciando che fossero i membri della band a plasmare il suono in modo più organico.

Musicalmente, l’album si caratterizza per un ritorno alle sonorità più eteree e sperimentali della band, con ampie sezioni strumentali, arrangiamenti stratificati e una forte presenza delle tastiere di Wright.

I momenti più suggestivi includono Marooned, un brano interamente strumentale che mette in evidenza il lirismo della chitarra di Gilmour e che, nel 1995, vinse il Grammy per la Migliore Performance Rock Strumentale.




Copertina e Il Mistero del Publius Enigma

L’iconica copertina dell’album, realizzata da Storm Thorgerson, raffigura due enormi teste metalliche posizionate in un campo nei pressi della Cattedrale di Ely. Queste teste, viste frontalmente, sembrano due volti separati, ma osservandole da un’altra prospettiva creano l’illusione di un terzo volto al centro, rappresentando visivamente il tema della comunicazione e della percezione.

Poco dopo l’uscita del disco, emerse un enigma noto come Publius Enigma. Un utente anonimo iniziò a postare messaggi criptici su internet, sostenendo che nell’album fosse nascosto un messaggio segreto e che chi lo avesse risolto avrebbe ricevuto una ricompensa speciale.

Sebbene i Pink Floyd non abbiano mai confermato esplicitamente l'esistenza di questo mistero, alcune dichiarazioni della casa discografica e una scritta luminosa comparsa durante un concerto lasciarono intendere che potesse esserci un fondo di verità. Ancora oggi, l’enigma resta irrisolto.




Pubblicazione e risposta dei fan

The Division Bell venne pubblicato il 28 marzo 1994 nel Regno Unito e il 4 aprile 1994 negli Stati Uniti. L’album debuttò direttamente al primo posto in entrambi i paesi, ottenendo il triplo disco di platino negli USA e vendendo milioni di copie in tutto il mondo.

Se il pubblico accolse calorosamente il disco, la critica si divise: alcuni recensori elogiarono la bellezza sonora e la qualità delle composizioni, mentre altri lo trovarono troppo introspettivo e meno incisivo rispetto ai capolavori del passato.

Con il tempo, tuttavia, The Division Bell è stato rivalutato positivamente, soprattutto dai fan, che lo considerano un disco emozionante e autentico, capace di chiudere degnamente il ciclo della band prima della lunga pausa che sarebbe seguita.

Anche se non ha avuto lo stesso impatto culturale di The Dark Side of the Moon o The Wall, l’album rimane un’opera intensa e significativa nella discografia della band, l’ultimo vero capitolo della loro incredibile storia.