Pillole di Stile: perché la classifica dei 250 migliori chitarristi non mi ha convinto
Salto di qualità
Una classifica del genere poi, ha un altro strascico positivo. Perché io credo che una persona faccia il salto di qualità (da semplice ascoltatore ad appassionato e poi intenditore di musica) solo quando prende una piccola, semplice ma degna abitudine: aprire la copertina di un album e leggerne note e crediti (chi ci suona, chi l’ha prodotto, chi l’ha registrato). Informazioni che - ovviamente - chi non può bearsi della goduria di sfogliare il cartaceo di un vinile, può facilmente recuperare on line. Voler dire la propria su una classifica del genere, mette nelle condizioni di fare esattamente questo: perché magari, tutti sanno che il chitarrista dei Guns N’Roses è Slash e che di bravi come Eddie Van Halen, Carlos Santana o Angus Young ce ne sono pochi. Ma non è detto che tutti sappiano chi suona la chitarra in quel disco di Alice Cooper, Black Stone Cherry o PIL che ci piace da pazzi e di cui - magari - proprio suoni e parti di chitarra ci sembrano la ciliegina sulla torta.