Pearl Jam, il 30 giugno 2000 la tragedia di Roskilde
Il 30 giugno 2000 durante il live dei Pearl Jam al Festival di Roskilde, in Danimarca, il fango creava una delle più grandi tragedie della musica dal vivo
Il 30 giugno 2000 avvenne una delle tragedie che cambiò per sempre la vita dei Pearl Jam, della sicurezza sotto palco e dei festival rock: quella del festival di Roskilde.
Roskilde 2000
Era l'anno 2000, un periodo di grande fermento musicale a cavallo del millennio e il Roskilde Festival in Danimarca aveva radunato qualcosa come 100.000 spettatori.
Una delle istituzioni dei festival europei, attivo sin dall'inizio degli anni '70, il Roskilde Festival era un punto di riferimento per i concerti estivi del Nord Europa.
Una storia rispettata anche quell'anno, grazie ad una line up davvero importante composta da artisti come Lou Reed, Oasis, Cure, Iron Maiden, Nine Inch Nails e, appunto, Pearl Jam.
Il 30 giugno sul palco principale si esibiva proprio la band di Eddie Vedder pronta a far scatenare una folla di circa 50.000 ragazzi. Tanta gente, sì, ma niente che il festival danese non avesse già provato nei suoi quasi trent'anni di attività in cui era diventato uno degli appuntamenti imperdibili per gli appassionati di musica di tutta Europa.
Il live dei Pearl Jam a Roskilde
Erano le 22.30 quando i Pearl Jam, impegnati a portare in tour l'album "Binaural" uscito poco più di un mese prima, salivano sul palco davanti ad una folla oceanica e attaccano a suonare.
Corduroy, Breakerfall, Hail Hail, la band di Eddie Vedder esegue i propri brani uno dopo l'altro ma nel frattempo, nel pit, c'è qualcosa che non va.
Quel giorno pioveva nella campagna danese, e fin qui nulla di strano. Pioveva tanto, troppo e i temporali avevano reso l'area davanti l'Orange Stage, il palco principale del festival una poltiglia scivolosa di fango e melma, qualcosa di abbastanza caratteristico per i festival nordeuropei tanto da rendere gli stivali di gomma un accessorio fondamentale per l'outfit da perfetto festivaliero. In alcuni casi, però, quel fango può diventare una base pericolosa quando hai decine di migliaia di ragazzi intenti a scatenarsi e pogare al ritmo della loro musica preferita, ignari dell'imprevisto che è sempre dietro l'angolo.
I Pearl Jam continuavano a suonare fino a quando, dopo i primi quarantacinque minuti di set, la zona presidiata da un volontario della sicurezza, Per Johansen, 37 anni e da dieci in servizio al Roskilde, diventa la scena di un tragedia.
La tragedia tra il pubblico
La calca era pressante e pesante e la folla spingeva forte nel tentativo di avvicinarsi al palco, qualcosa che ognuno di noi avrò provato andando ad un concerto. A causa del terreno scivoloso, però, qualcuno perde l'equilibrio e cade rovinosamente in mezzo al pubblico, aprendo un varco nel quale la gente inizia a fiondarsi senza controllo.
Come una mandria impazzita il fiume di persone calpesta tutto quello che si trova davanti dando via ad una vera tragedia sotto gli occhi del pubblico: otto ragazzi vengono schiacciati, soffocati, mentre i Pearl Jam sul palco suonano. Moriranno lì, mentre un nono farà la stessa fine pochi giorni dopo in ospedale. Altri 26 ragazzi resteranno feriti, tre gravemente.
Johansen intanto ha fatto partire l'allarme che arriva anche alla band. Vedder dal palco invita il pubblico ad allontanarsi: "Al mio tre fate tre passi indietro" dice al microfono cercando di disperdere la folla, ma ormai non c'è più niente da fare.
L'evento rimarrà nel cuore dei Pearl Jam, uno shock da cui non si riprenderanno mai davvero e diventerà un precedente per cambiare la gestione della sicurezza nei concerti di tutto il mondo perché, anche se la questione fu archiviata come causata da un evento fortuito, Vedder e soci si sentiranno per sempre responsabili e convinti che una gestione diversa della sicurezza avrebbe potuto consentirgli di fermarsi prima e, forse, salvare quelle vite.
La band resterà segnata e con i familiari delle vittime darà vita ad una sorta di famiglia allargata, facendo sentire il proprio supporto e la propria presenza nel tentativo di superare, tutti insieme, la tragedia.
Vedder ricorderà la vicenda anche in una delle loro canzoni, 'Love Boat Captain' dall'album del 2002 "Riot Act" nel verso 'Lost Nine friends we'll never know two years ago today'.