Mike Portnoy alle prese con Shake It Off di Taylor Swift

Il batterista dei Dream Theater ha partecipato alla popolare serie First Time di Drumeo risuonando a modo suo la mega hit di Taylor Swift

Mike Portnoy dei Dream Theater si è cimentato in una cover al buio di Shake It Off di Taylor Swift.

Quello proposto dal portale per batteristi Drumeo con "First Time" è un format tanto semplice e quanto efficace.

Già in passato vi abbiamo proposto alcuni episodi dalla serie che vede il coinvolgimento di alcuni, grandi batteristi che si mettono alla prova con canzoni mai sentite prima.

In studio vengono invitati musicisti di ogni background, dal metal al jazz, leggende dello strumento e giovani diventati virali, tutti con una sola missione: cercare di reinterpretare a modo loro delle canzoni ascoltate per la prima volta.

Dopo un primo ascolto 'drumless' e una versione di prova, i musicisti coinvolti accompagnano in modo assolutamente personale brani che non conoscono.

Mike Portnoy alle prese con Shake It Off di Taylor Swift
PHOTO CREDIT: Elena Di VIncenzo

Parasomnia, il nuovo album dei Dream Theater

I Dream Theater torneranno il 7 febbraio con il sedicesimo album in studio "Parasomnia".

L'annuncio del disco è avvenuto lo scorso ottobre, anticipato dalla release del singolo Night Terror.

Dei progetti futuri della leggendaria band prog metal aveva parlato anche il cantante James La Brie proprio ai microfoni di Radiofreccia in occasione delle date per il tour dei 40 anni a Milano e Roma.

Un mese fa è invece uscito un altro estratto dal disco, 'A Broken Man', che racconta la storia di un veterano di guerra che soffre di disturbi del sonno.

 Il brano contiene registrazioni audio di veri veterani che parlano delle loro drammatiche e personali esperienze e che rivivono gli eventi traumatici delle missioni di guerra.

L'album è stato prodotto dal chitarrista dei Dream Theater, John Petrucci con il supporto tecnico di James 'Jimmy T' Meslin ed Andy Sneap.

L'artwork e la direzione creativa della copertina è stata affidata, ancora una volta, ad Hugh Syme.

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