03 marzo 2025, ore 14:48, agg. alle 17:49
Il 3 marzo 1986 i Metallica pubblicavano Master Of Puppets, il disco che portò i Four Horseman ad un nuovo livello
Il 3 marzo del 1986 i Metallica pubblicavano Master Of Puppets, terzo album in studio - l'ultimo con il bassista Cliff Burton che morirà tragicamente nel tour seguente - e una delle pietre miliari della musica metal.
Dalla copertina alle tracce contenute nel disco, tutto di Master Of Puppets è diventato iconico, rendendo l'album dei Metallica uno dei più influenti di tutti i tempi.
Un album in grado di superare il passare del tempo e di arrivare anche alle nuove generazioni, specialmente grazie anche al contributo dato dall'industria cinematografica con l'inserimento in una scena cult del season finale di "Stranger Things".
L'amatissima serie fantasy di Netflix ha infatti permesso alla titletrack di raggiungere un nuovo pubblico, con il completo supporto della band stessa.
Sulla spalle di Ride The Lightning
Se Kill 'Em All era stato il biglietto da visita, Ride The Lightning aveva permesso ai Metallica di credere maggiormente nelle proprie capacità. Concerto dopo concerto, conquista dopo conquista, James Hetfield e soci diventarono sempre più sicuri di poter realizzare quell'album che gli mancava per portare il tutto ad un livello successivo e, in questo senso, fondamentale fu anche il contratto con la Elektra che gli fece capire di essere pronti per conquistare il mondo.
La complessità dei brani di Ride The Lightning diventò solo la base per strutturare un nuovo set di canzoni complesse, piene di cambi di tempo e riff violenti ma che sapessero conservare anche una struttura melodica quasi 'facile' ma non 'facilona'.
Costruendo da lì, i Four Horsemen si chiusero nello studio del loro produttore Flemming Rasmussen per riprendere da dove avevano lasciato ma facendolo al meglio. Migliorarsi era tutto ciò che la band voleva, dimostrando una determinazione che avrebbe ripagato alla grande. L'album è stato registrato utilizzando apparecchiature analogiche, che hanno contribuito a creare un suono caldo e robusto, quello di una band chiusa in sala prove. I Metallica trascorsero ore sperimentando diversi riff, tempi e strutture, per fondere l'energia grezza con arrangiamenti più complessi e stratificati.
Sotto la guida di Rasmussen, i Metallica impiegarono una serie di tecniche di produzione per ottenere un suono equilibrato ma aggressivo utilizzando sovra incisioni. L'obiettivo era catturare l'energia dal vivo delle loro esibizioni, assicurandosi al contempo che ogni strumento, che si trattasse della batteria nitida e precisa di Lars Ulrich o delle innovative linee di basso di Cliff Burton, fosse chiaramente articolato nel mix finale.