16 febbraio 2024

Kurt Cobain e quella curiosa passione per gli Aerosmith

Joe Perry degli Aerosmith ha rivelato quanto Kurt Cobain fosse un loro fan. Una passione che aiuta a capire il rapporto controverso tra Grunge e Hard Rock

Joe Perry degli Aerosmith è un’autentica icona vivente della chitarra hard rock. Ma a dare ancora più autorevolezza al suo status di leggenda, arriva una sua recente dichiarazione (rilasciata durante un'intervista a Classic Rock) secondo la quale gli Aerosmith vantavano un fan speciale e totalmente inatteso: Kurt Cobain dei Nirvana. In effetti, è difficile immaginare due band stilisticamente più lontane di Aerosmith e Nirvana. Anzi, la mitologia del rock vuole il Grunge - corrente di cui i Nirvana furono ispirazione e forza propulsiva decisiva - come il movimento che spedì in soffitta Air metal e Glam Metal, filoni in cui gli Aerosmith sguazzavano.

Kurt Cobain e quella curiosa passione per gli Aerosmith

"Non gli piace nessuno, ma adora gli Aerosmith"

Eppure le cose non stavano proprio così. E il racconto di Joe Perry permette di considerare con maggiore chiarezza il rapporto tra Kurt Cobain e le grandi rock band che avevano preceduto lui e la scena punk da cui il chitarrista dei Nirvana proveniva. Joe Perry racconta di avere incontrato Kurt Cobain a Seattle, nel backstage di un concerto nei primi anni ’90. “Sembrava davvero desideroso di conoscerci e ci incontrammo nei camerini. Nonostante trasparisse la sua voglia di stare con noi, si creò un po’ di imbarazzo perché non spiccicava parola, restando in silenzio. Fu Courtney Love, moglie di Kurt Cobain ben più chiacchierona di lui, a rompere il gelo che si era creato. Approfittando del fatto che Kurt si fosse assentato per andare ai servizi, ci disse: “Vi ama ragazzi. Non gli piace nessuno, ma adora gli Aerosmith”. Davvero avevo un rispetto incredibile per Cobain. Lì con noi, sembrava un ragazzo come tanti, assolutamente normale. Ma era un cantautore e un artista straordinario e ascoltarlo suonare era stato grandioso.” 


 


“Aero Zeppelin”

In effetti, Cobain non aveva mai fatto segreto di apprezzare gli Aerosmith. L’ostilità di Cobain semmai, pareva essere indirizzata verso quella scena metal più circense e patinata che aveva impazzato negli anni ’80, scena di cui band come Mötley Crüe, Skid Row, Poison erano stati tra i principali testimoni. Ma, anche se gli Aerosmith venivano spesso accostati a tale filone, l’identità sonora di questa band era più legata all’impianto hard e blues degli anni ’70. Tanto che Cobain nel suo libro Journals (una raccolta di lettere, testi e disegni del cantante) annovera il quarto disco degli Aerosmith, ROCK (1976) tra i 50 album più grandi di sempre. Non solo: nei primi demo dei Nirvana, Cobain confeziona un pezzo intitolato “Aero Zeppelin”, un tributo a Aerosmith e Led Zeppelin. Entrambe erano band che il cantante dei Nirvana amava, benché le considerasse artefici di un certo “rock masturbatorio”, celebrativo delle proprie capacità strumentali ed esecutive prima che attento a messaggi e contenuti che la musica poteva veicolare. Chiarito quindi che il musicista Cobain riconoscesse un indubbio spessore musicale agli Aerosmith, esisteva comunque un elemento del hard rock degli anni ’70 che per il cantante e chitarrista dei Nirvana resterà profondamente disturbante. Lo rivelerà Cobain stesso in un intervista del 1993: “Ho ascoltato tanto gli Aerosmith e i Led Zeppelin: mi piacevano davvero le cose che scrivevano. Parlo soprattutto delle melodie. Poi, però, alla fine del liceo mi sono accorto di quanto i loro testi fossero pervasi di sessismo, celebrassero la sessualità, attraverso un’ostentazione della loro virilità. E questa cosa mi fece profondamente incazzare…per questo, quando scoprii la scena punk me la sentii cucita addosso. Esprimeva il modo in cui mi sentivo calato nel sociale e in relazione alla politica. Incarnava la rabbia che provavo, l’alienazione”.