Il 15 marzo del 1976 i Kiss davano alle stampe il loro quarto album, "Destroyer", il disco che consacrò definitivamente la band mascherata nell'Olimpo del rock.
Un successo commerciale le cui prime avvisaglie erano state date due settimane prima quando, il 1 marzo 1976, nei negozi di dischi americani arrivò il primo singolo 'Shout It Out Loud'.
Un classico che arriva da lontano e da luoghi del cuore per certi versi inaspettati. Quando negli ultimi anni Paul Stanley ha dato sfogo alla sua passione per la musica black con il progetto Paul Stanley's Soul Station molti sono rimasti sorpresi. La realtà è che il cantante e chitarrista dei Kiss, così come Gene Simmons, ha amato sin dagli inizi la musica a tinte soul ed R&B.
I Kiss e l'ispirazione dietro Shout It Out Loud
La dimostrazione arriva, banalmente, guardando al repertorio dei Wicked Lester, la band di New York City in cui i due militarono prima di mettere mano a make up e costumi di scena e dar vita ai Kiss.
Oltre a brani inediti, in alcuni casi finiti poi a più riprese anche negli album dei Kiss, i Wicked Lester avevano in scaletta svariate cover di artisti con un sound che spaziava dal pop al folk dalle sfumature R&B. E' questo il caso di un brano che finì per influenzare 'Shout It Out Loud', ovvero 'I Wanna Shout', canzone pubblicata dai The Hollies nel 1970 come traccia conclusiva dell'album "Confessions Of The Mind".
Il ritornello diceva 'we want to shout it out loud/But we can't let people know', frase che Simmons prese come fonte di ispirazione per scrivere 'Shout It Out Loud', basandosi sulla versione dei Wicked Lester intitolata "We Want To Shout It Out Loud".
Ma non solo The Hollies hanno ispirato la scrittura di 'Shout It Out Loud' che, come dichiarato da Stanley in un'intervista, deve la struttura da 'chiamata e risposta' tra lui e Simmons ad una delle grandi formazioni del soul e R&B, The Four Tops con la loro 'Sugar Pie Honey Bunch'.