Kid A, quando i Radiohead scomparirono per trovare la libertà

Quando, dopo il successo di "OK Computer", i Radiohead fuggirono dai riflettori per ritrovare la libertà grazie alle sperimentazioni di "Kid A"

Il 2 ottobre 2000 i Radiohead pubblicarono il quarto album, "Kid A", entrando in una nuova fase della loro carriera che li trasformò da giganti del rock a band di culto ed eroi inscalfibili del mondo alternativo.

Con il successo planetario di "OK Computer" alle spalle, i Radiohead si trovarono nella posizione scomoda di dover far seguito ad uno degli album che definirono gli anni'90, rimettendo insieme i pezzi di loro stessi.

Essere in una band di successo a metà degli anni '90 poteva essere un'esperienza davvero estrema, con gli occhi del mondo puntati addosso e l'industria pronta a fagocitarci, troppo per una band che ad un'attenzione tale non era abituata e della quale nemmeno sapeva bene cosa farsene.

Kid A, quando i Radiohead scomparirono per trovare la libertà

Scomparire completamente

Yorke abbandonò completamente la forma canzone classica e, invece di concentrarsi sulla scrittura della melodia, cominciò a lavorare costruendo paesaggi sonori intorno a beat assolutamente inediti per la band.

Il punto di partenza fu Everything's In The Right Place. Scritta inizialmente da Yorke su un pianoforte, unico strumento sul quale decise di mettersi alla prova in una prima fase, diventò il totem di tutta la band che capì di poter fare musica senza che tutti i membri fossero necessariamente presenti all'interno di ogni traccia.

Una consapevolezza che ribaltò completamente il processo creativo e di lavoro, consentendo alla band di concentrarsi esclusivamente sulle possibilità offerte dallo studio e dagli strumenti. La dimestichezza con i tool elettronici non risultava essere sempre assoluta ma questo, invece di essere uno scoglio, finì per diventare un elemento di libertà all'interno dello sviluppo creativo della musica.

Ritmi tribali, fiati, groove potenti, minimalismo digitale, tasselli di un puzzle inedito per i Radiohead che destrutturarono tutto - incluso la tanto celebrata voce di Yorke, processata con ogni tipo di filtro - mantenendo la malinconia di fondo tipica di tanti lavori precedenti.

Con una mossa inaspettata e insperata, Yorke e compagni erano riusciti a mettere in musica la paranoia e angoscia della loro situazione, lasciando cadere per sempre ogni vincolo con il passato, scomparendo definitivamente in un oceano di suoni.

Tags