02 luglio 2024

Quel timidone di Jimi Hendrix

Jimi sul palco lasciava ammutolita gente come Rod Stewart, Beatles o Small Faces. Ma lontano dai riflettori era un ragazzo timidissimo. Parola di Junior Marvin.

Agli inizi della sua carriera, Jimi Hendrix sul palco era già una forza della natura: faceva cose impossibili, suonava la chitarra coi denti e dietro la testa. Era in grado di ammutolire chiunque, anche musicisti come Rod Stewart o gli stessi Beatles. Ma lontano dai riflettori era un ragazzo timidissimo, che non riusciva nemmeno a reggere lo sguardo dei fan. Parola di Junior Marvin, storico chitarrista di Bob Marley.

Junior Marvin è il superlativo chitarrista dei The Wailers, leggendaria band di Bob Marley. Marvin ha recentemente condiviso in un’intervista, un appassionante racconto legato al suo incontro - avvenuto quando lui era ancora giovanissimo - con Jimi Hendrix. Marvin ha spiegato di aver visto Jimi Hendrix suonare in uno dei suoi primi tour nel Regno Unito. Quello che affiora dal racconto del chitarrista di Bob Marley è l’impatto surreale, devastante che le esibizioni di Hendrix avevano sul pubblico; pubblico che - per altro - era popolato dalla crema della scena musicale del periodo, tutta riunita per scoprire ed ammirare il clamoroso chitarrista mancino arrivato da Seattle.

Abbiamo recentemente raccontato altri retroscena legati ai primi anni della carriera musicale di Jimi Hendrix. Quando, prima ancora di intraprendere la sua carriera solista, Jimi faceva il session man nella band di Little Richard

Quel timidone di Jimi Hendrix

Due personalità diverse

Racconta Junior Martin ”La prima volta che vidi Jimi Hendrix dal vivo, tra pubblico c’era il pieno di musicisti famosi: gente come Rod Stewart, membri dei Beatles e degli Small Faces…e tutti rimasero in silenzio, ammutoliti quando Jimi finì”. Ma la cosa più emozionante della testimonianza di Junior Marvin è legata alla personalità sfaccettata di Jimi Hendrix. Ancora all’inizio della sua incredibile carriera e ascesa musicale, Hendrix sul palco si trasformava: era incontenibile, un demone che suonava la chitarra dietro la testa e faceva cose impossibili. Sicuro e sfrontato, Hendrix era un alieno in grado di stupire e lasciare basito qualunque pubblico, anche quello composto da rockstar che, in quel momento, erano ben più popolari di lui. Eppure, finito il concerto e sceso, dal palco, Jimi Hendrix era un’altra persona: talmente timido da non riuscire nemmeno a sostenere lo sguardo di interlocutori ed ammiratori.


Continua Junior Martin: “Quando venne nel Regno Unito, Jimi Hendrix si esibiva a tarda notte nei club e negli speak easy. Dopo la mezzanotte, tutti i musicisti si ritrovavano lì e lui era l’attrazione. Io a quei tempi ero minorenne ma il mio manager mi faceva entrare gratuitamente, così che potessi guardare i concerti. L’importante era che non bevessi alcolici. Una sera ero in uno di quei locali e - verso le due del mattino - arrivò Jimi Hendrix a suonare. Lasciò tutti a bocca aperta, comprese le rockstar che ho nominato prima; finito lo show, nessuno si azzardava ad andare a parlargli. Io invece, ero rimasto folgorato, volevo diventare come lui, volevo imparare a suonare la chitarra in quel modo. Così, corsi a presentarmi subito dopo che aveva finito il concerto. L’ho salutato e gli ho stretto la mano:  Jimi era così timido che, nel salutarmi, nemmeno mi ha guardato. È stato pazzesco: questo ragazzo che sul palco faceva cose inimmaginabili e suonava la chitarra dietro il collo, poi - lontano di riflettori - a malapena riusciva a parlarti. Era come se in lui ci fossero due personalità diverse”.


L'influenza di Jimi

Assieme ai The Wailers di Bob Marley, Junior Marvin ha avuto una carriera musicale straordinaria, arricchita anche dalle precedenti collaborazioni con artisti come T-Bone Walker, Ike e Tina Turner. Un brano su tutti per apprezzare la chitarra magica di Junior Marvin è “Waiting In Vain” da EXODUS (1977) di Bob Marley. Qui, Junior Marvin suona un assolo perfetto, dolce e delicato come una carezza. E proprio in questo assolo, a un ascolto attento, non sfugge l’influenza enorme di Jimi Hendrix sul chitarrismo e la musicalità di Junior Marvin. Ascoltate l’incalzate scalata in terzine che Marvin snocciola a 02:02 dell’assolo. Non ricorda da pazzi quella con cui a 01:46 Jimi Hendrix entra nell’assolo meraviglioso di “Bold As Love” (AXIS: BOLD AS LOVE, 1967)?