Jack White ha fatto un appello a tutte le major discografiche invitandole a costruire degli impianti per stampare vinili.
Negli ultimi mesi il tema della produzione dei vinili è diventato oggettivamente un problema per gli artisti di tutto il mondo. Da una parte un successo commerciale del formato che ha causato un significativo incremento della domanda, dall'altra una difficoltà da parte degli impianti a tenere il passo, tra COVID e crisi.
La difficoltà di stampare i vinili
Jack White ha voluto lanciare un appello a tutte le etichette discografiche, major incluse, per cercare di porre rimedio alla crisi del vinile.
La crisi non è certo da un punto di vista della domanda - il formato non è mai stato così in voga come negli ultimi anni - quanto dell'offerta. Nel mondo non ci sono abbastanza vinilifici per soddisfare la richiesta degli artisti di stampare e il COVID ha contribuito a far aumentare i ritardi nella produzione.
Nei mesi scorsi si è spesso parlato dell'impatto enorme avuto da una superstar come Adele che, ordinando la produzione di mezzo milione di copie in vinile per il suo album "30", avrebbe paralizzato l'intera industria del vinile. L'artista inglese avrebbe occupato tutti i principali stampatori costringendo numerosi artisti a vedere slittare la produzione dei propri dischi.
Oltre ad essere uno degli artisti più influenti del rock, Jack White è anche un appassionato e un sostenitore del vinile. Dopo aver creato la sua etichetta discografica, la Third Man Records, l'artista di Detroit ha anche aperto nella sua città un vinilificio per supportare la produzione.