In arrivo un film sul tour di Springsteen con la E Street Band

Uscirà ad ottobre Road Diary, un film che racconta il tour 2023/2024 di Bruce Springsteen con la E Street Band, che a giugno arriverà anche a San Siro

Si chiamerà "Road Diary: Bruce Springsteen and The E Street Band", il documentario che andrà in onda a ottobre su Hulu/Disney+.

La pellicola segue il Boss nel corso del suo tour mondiale che lo ha visto salire sui palchi di tutto il mondo nel 2023 e che a giugno lo vedrà nuovamente protagonista in Italia con due date a San Siro.

Così come già successo negli sforzi cinematografici più recenti - "Western Stars" e "Letter To You" - anche "Road Diary" sarà diretto dal regista Thom Zimny.

Quello legato al tour con la E Street Band si aggiunge all'altro film di Springsteen attualmente in produzione che racconta la genesi di "Nebraska" con la star di "The Bear" Jeremy Allen White quasi sicuramente nei panni del Boss.

Il film su Nebraska

Quello sul tour con la E Street Band non è l'univo progetto cinematografico legato a Springsteen.

Sarebbe infatti in produzione un film ispirato alle registrazioni di "Nebraska", lo spettrale album pubblicato da Springsteen nel 1982.

La pellicola dovrebbe essere prodotta da Gotham Group e Scott Stuber, ex capo del settore cinema di Netflix, e basarsi sul libro "Deliver Me From Nowhere: The Making Of Bruce Springsteen's Nebraska", pubblicato nel 2023 da Warren Zanes.

Non si hanno dettagli sul progetto ma, stando a numerosi indiscrezioni provenienti dall'America, il candidato numero uno a vestire i panni del Boss sarebbe un volto noto per gli amanti delle Serie TV.

Principale indiziato per il ruolo Di Springsteen sembra infatti essere Jeremy Allen White, diventato una star per la sua interpretazione dello Chef Carmy Berzatto nella serie The Bear.

Al sorgere degli anni '80 Springsteen veniva da una serie di successi incredibili come "Born To Run" e "The River", dischi che lo consacrarono come uno degli artisti più importanti del panorama e, di lì a poco, sarebbe arrivato il sigillo definitivo con "Born In The U.S.A.".

In mezzo quello che gli appassionati di tecnologia chiamerebbero un 'glitch', un'anomalia di nome "Nebraska" che vide il Boss tornare all'acustico, spogliando la sua musica di qualsiasi orpello e mettendo su disco le sue demo casalinghe.

Una sessione che pure diede vita ad alcuni brani elettrici conservati per il disco successivo, inclusa Born In The U.S.A. ma che si tradusse nel corpo oscuro di "Nebraska".

Dal sound sinistro, il disco venne considerato il lavoro più dark di Springsteen anche per le storie raccontate, tra fuorilegge, assassini, persone ai margini e un'oscurità che permeava i versi.

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