La morte dello storico batterista dei Rolling Stones Charlie Watts la scorsa estate ha sorpreso tutto il mondo del rock, inclusi i suoi compagni di band che, racconta il nuovo batterista Steve Jordan, si aspettavano di partire in tour con l'amico di una vita.
Pensavamo che Charlie sarebbe tornato
Quando i Rolling Stones annunciarono lo stop di Charlie Watts e il subentro di Steve Jordan l'impressione era che dovesse trattarsi di qualcosa di temporaneo. Il portavoce della band e quello di Charlie Watts avevano parlato, infatti, di una pausa forzata dovuta a problemi di salute con un passaggio di testimone temporaneo, a Steve Jordan, in attesa che la situazione si ristabilisse permettendo a Watts di tornare nuovamente sul palco con gli Stones.
Con il senno di poi tutti hanno pensato a quelle dichiarazioni come di una classica uscita da ufficio stampa volta a proteggere l'artista e le sue condizioni ma, pare, che le cose siano andate davvero così e che nessuno si aspettava la morte di Watts.
A rivelarlo è proprio Steve Jordan, il batterista che ha accompagnato i Rolling Stones per le date americane del No Filter Tour che in un'intervista a Rolling Stone spiega di come non immaginasse che il suo ingresso sarebbe diventato a tempo indeterminato:"Dovete capire che, la settimana prima della morte di Charlie, avevo ricevuto informazioni sulla sua salute, sembrava stesse migliorando. Quella settimana provammo in studio con un'energia differente perché eravamo sollevati dal fatto che stesse guarendo. Pensavamo che fosse fantastico, che sarebbe tornato in salute".
Una notizia che mise tutti gli Stones in una condizione mentale completamente differente rispetto ai giorni precedenti: "L'energia delle prove era positiva perché suonavamo con un peso in meno. Ci dicevamo che avremmo suonato questo o quello, che Charlie sarebbe guarito, sarebbe tornato con noi e tutto sarebbe andato alla grande".