Quando il rock non conosce ostacoli: quattro storie di musicisti che hanno suonato in condizioni estreme, sfidando infortuni, dolore e buon senso
Il rock è pieno di storie di musicisti che, pur di non annullare un concerto, hanno suonato in condizioni impensabili. Incidenti, malattie, ossa rotte: il palcoscenico è stato spesso teatro di atti di puro stoicismo, dove la regola del the show must go on si è trasformata in una vera e propria missione.
L’ultimo esempio di questa vocazione stoica da rocker è arrivato dagli Snow Patrol, la band irlandese celebre per successi come "Chasing Cars" e "Run", e dal loro chitarrista e tastierista Johnny McDaid, che recentemente ha dato prova di una resistenza fuori dal comune. Abbiamo selezionato quattro tra gli episodi più pittoreschi e sensazionali di questo tipo, storie di musicisti pronti davvero a tutto pur di non cancellare un concerto.
Guarda: suono senza mani!
In tour per promuovere il nuovo album degli Snow Patrol, THE FOREST IS THE PATH, il chitarrista e tastierista Johnny McDaid ha subito un primo infortunio mentre la band viaggiava in treno dalla Svizzera a Francoforte: una porta si è chiusa violentemente sulla sua mano, causando danni così seri da richiedere un intervento chirurgico. Nonostante ciò, ha continuato a esibirsi sera dopo sera senza saltare un solo concerto. Ma non è finita qui. Alla vigilia della tappa di Belfast, McDaid è inciampato e cadendo si è ferito gravemente anche l’altra mano, devastandosi le nocche. Il giorno successivo, durante il soundcheck, non riusciva nemmeno a muovere le dita della mano destra. Eppure, poche ore dopo, era di nuovo sul palco come se nulla fosse. Un’impresa che lo proietta direttamente nell’élite delle rockstar più indistruttibili di sempre.
