DESTROYER, il fumetto sonoro dei KISS: spettacolo e rock da classifica
DESTROYER trasforma i KISS da fenomeno live a band da classifica: rock spettacolare, potenza sonora e una ballad inattesa che crea una nuova formula di successo
Pubblicato il 15 marzo 1976, DESTROYER è l’album che consacra i KISS, mettendo finalmente in ordine e in bella copia tutte le idee artistiche e d’immagine che fino ad allora erano rimaste irrisolte o appena accennate. Dopo l’exploit di ALIVE! (1975), la band si affida a Bob Ezrin, già produttore di Alice Cooper e Lou Reed, per trasformare il loro hard rock grezzo in un’opera più sofisticata, capace di reggere il confronto con l’esagerazione scenica del gruppo. Brani come "Detroit Rock City" e "God of Thunder" enfatizzano la loro abilità strumentale e prestanza sonora, mentre "Beth", una ballad inaspettata, svela un lato melodico che farà scuola nell’hard rock anni ‘80.
Se i KISS erano stati spesso paragonati alle New York Dolls per estetica e provocazione, con DESTROYER emerge una differenza netta: qui il rock è spettacolo puro, un fumetto sonoro che anticipa il glamour dell’hair metal. Con questo album, la band fissa un paradigma che influenzerà l'hard rock del decennio a seguire, dimostrando che potenza e aggressività sonora non sono solo rabbia, ma anche intrattenimento ed espressione di grandiosità musicale.

Conquistare il mondo con il Rock'n'Roll
All'inizio degli anni '70, i KISS si affacciano sulla scena rock e vengono subito accostati come diretti competitor delle New York Dolls. Il confronto appare immediato: entrambi riportano il rock allo stato brado, suonano con attitudine sfacciata e amplificano il look glam attraverso trucchi e costumi di scena. Tuttavia, l'accostamento è forzato. Le New York Dolls puntano su una provocazione autenticamente oltraggiosa, deliberatamente irriverente: si presentano sul palco come drag queen tossiche, ammiccanti alla sessualità più esplicita e a ogni forma di eccesso. Il loro rock celebra uno stile di vita dissoluto, tra sesso, droga e noncuranza. I KISS, invece, pur estremi nell’immagine con i volti truccati e i costumi sgargianti, incarnano un'estetica più affine a quella di grotteschi supereroi da film di fantascienza per bambini. Il loro immaginario non racconta le storie tossiche e degradate delle Dolls, ma dipinge un fumetto iperbolico in cui quattro eroi mascherati sognano di conquistare il mondo con il rock’n’roll. Anche a livello musicale le differenze sono nette, riconducibili alla dicotomia Beatles vs Rolling Stones. Le New York Dolls attingono dalla foga proto-punk degli Stooges e degli MC5, dal glam di T. Rex e dal vigore del rhythm and blues, sentendosi gli eredi maledetti degli Stones. I KISS, invece, mostrano un'attitudine più vicina ai Beatles, con un gusto per la scrittura e una vocazione eclettica: il loro suono spazia tra rock’n’roll, hard rock, disco music, heavy metal e ballad pop, sempre contaminato da un'energia dirompente.
ALIVE!
Tuttavia, se le New York Dolls sono riuscite a incanalare la loro furia musicale su disco, i primi tre album dei KISS (KISS 1974, HOTTER THAN HELL 1974, DRESSED TO KILL 1975) faticano a restituire su vinile l’impatto della band dal vivo. L'energia e l'originalità ci sono, ma tutto appare troppo controllato, pulito, edulcorato: persino il ritmo dei brani sembra trattenuto. La casa discografica Casablanca Records, consapevole del potenziale inespresso, ha l'intuizione vincente di pubblicare un album live, registrando i KISS nel loro habitat naturale. Il risultato è ALIVE! (1975), prodotto dal leggendario Eddie Kramer (Jimi Hendrix, Led Zeppelin), un disco che immortala l'esplosività della band e diventa una delle più impetuose testimonianze di rock’n’roll mai incise. L'album conquista la Top 10 di Billboard e segna il primo capitolo glorioso della missione di conquista del mondo a colpi di rock'n'roll da parte KISS.
DESTROYER: la colonna sonora del fumetto Kiss
Ed è proprio a questo punto che arriva DESTROYER, l’album che doveva certificare che la furia, la potenza e l'energia dei KISS potevano brillare anche in studio. Un disco che dimostra come la band non fosse solo un fenomeno circense da vivere dal vivo, ma un gruppo capace di suonare grande musica e scrivere canzoni che convincono alla radio quanto dal vivo. Per farlo, la band si affida a Bob Ezrin, un produttore noto per la capacità di dare forma concettuale alla musica. Già responsabile del sound teatrale di Alice Cooper e dell'intensità drammatica di BERLIN(1973) di Lou Reed, Ezrin aveva il compito di trasformare i KISS in qualcosa di più di una band spettacolare: doveva costruire un universo sonoro che fosse la colonna sonora perfetta del loro immaginario fumettistico. Se Kramer era stato essenziale per immortalare la loro energia live, ora serviva uno specialista che potesse incorniciare la loro musica in un album raffinato, multiforme e capace di reggere il confronto con la loro presenza scenica iperbolica. Il risultato è un disco che diventa paradigma per il futuro dell'hard rock e dell'hair metal anni '80. DESTROYER dimostra che potenza sonora e aggressività musicale possono convivere con un'estetica ironica e giocosa, una celebrazione della frivolezza e dell’edonismo del rock’n’roll. Qui la furia è spettacolare, più vicina a una messa in scena grandiosa che a un grido di denuncia. Ma il vero colpo di genio arriva con "Beth", una ballad per piano e voce interpretata dal batterista Peter Criss. Inaspettatamente, la canzone diventa un successo clamoroso e apre la strada a una tradizione che segnerà per decenni il rock e il metal: da "Home Sweet Home" dei Mötley Crüe a "Nothing Else Matters" dei Metallica, da "To Be With You" dei Mr. Big a "I Remember You" degli Skid Row, ogni band dal sound duro capirà che una ballad efficace può portare un album a conquistare classifiche -altrimenti inespugnabili - e ampliare il proprio pubblico.