16 ottobre 2024

Deryck Whibley risponde all'ex manager dei Sum 41 che lo accusa di essere un bugiardo

La voce dei Sum 41 ha parlato nel suo libro degli abusi subiti dal primo manager della band, Greig Nori, che ora ha accusato il cantante di essere un bugiardo

Con un video pubblicato sui social, un emozionato Deryck Whibley risponde a Greig Nori, primo manager dei Sum 41 che, tra le righe della sua autobiografia "Walking Disaster", il cantante canadese ha accusato di abusi.

Nel raccontare la storia della band e della sua vita all'interno del libro, come anticipato in un'intervista al Los Angeles Times, Whibley non ha solo trattato di avventure musicali e di party sfrenati ma anche del rapporto tossico con Nori, del quale non aveva mai parlato nemmeno agli altri membri della band.

Nori ha poi rispedito al mittente le accuse dalle pagine del Toronto Star, dicendo che quanto dichiarato dalla voce dei Sum 41 sono solo menzogne e che, pur confermando la relazione, non c'è stato alcun abuso.

L'ex manager dei Sum 41 accusa Deryck Whibley di essere un bugiardo

Sono accuse gravi quelle mosse da Deryck Whibley a Greig Nori, voce della band canadese Treble Charger e primissimo manager dei Sum 41. Pur non avendone parlato mai nemmeno con i suoi compagni, Whibley ha raccontato di come Nori lo abbia adescato solo 16enne, mantenendolo per anni in una relazione abusiva, manipolandolo, attaccandolo con violenze verbali e cercando di controllare completamente la band.

Nori ha risposto alle parole di Whibley dalle pagine del Toronto Star, confermando sì una relazione tra i due ma cercando di normalizzarla, accusando la voce dei Sum di essere un bugiardo.

"L'accusa che sia stato io a cominciare la relazione è falsa. Non sono stato io ma lui ed in modo aggressivo", ha detto Nori. "Quando è cominciata la nostra relazione eravamo entrambi adulti. L'accusa che io abbia fatto pressioni su Whibley perché continuasse la relazione è falsa, così come quella che io abbia fatto pressione accusandolo di omofobia. La relazione è semplicemente svanita consensualmente mentre il nostro rapporto d'affari è continuato".


L'emozionata risposta del frontman dei Sum 41

Non si è fatta tardare la risposta di Whibley che, questa volta, ha voluto metterci la faccia.

La voce dei Sum 41 ha condiviso un intenso video attraverso i suoi canali social ufficiali e quelli della band in cui si rivolge direttamente all'ex manager per difendere le sue posizioni.

"E' stata una settimana molto pesante per me ma, per quanto non trovi piacere nell'aver fatto queste rivelazioni su quanto accaduto con il mio ex manager, non potevo più tenermi tutto dentro e ho dovuto condividere quanto accaduto", esordisce Whibley.

"Mi è stato detto che Greig Nori mi ha chiamato bugiardo ma non lo sono. Confermo al 100 % quanto scritto nel mio libro. Per parlare direttamente a te, Greig Nori, se pensi che io sia un bugiardo, c'è solo un modo per risolvere la questione: in tribunale, davanti ad un giudice e ad una giuria. Quando vuoi, io sono pronto".

Whibley ha poi ringraziato la sua famiglia, la sua band e i fan per il supporto e l'amore ricevuto.

Supporto dimostrato anche nei commenti al post da amici e colleghi come il bassista dei Sum 41 Cone McCaslin che dice 'Ti copriamo noi le spalle' o Noodles degli Offspring che invita Deryck, 'onesto in modo incredibilmente coraggioso', a combattere una battaglia giusta.

Deryck Whibley risponde all'ex manager dei Sum 41 che lo accusa di essere un bugiardo
PHOTO CREDIT: Fotogramma

Le accuse a Nori

Whibley racconta di essersi intrufolato ad un concerto dei Treble Charger, del quale era fan, per invitarlo ad ascoltare la sua band, rimanendo sorpreso dal ricevere non solo una risposta positiva ma, addirittura, il numero di telefono di Nori, che aveva quasi 20 anni più di lui.

Poco per volta Nori avrebbe supportato la band, cominciando però a manipolare Whibley, isolandolo dalla sua famiglia, iniziandolo alle droghe nel corso di numerosi party e portando avanti avances di tipo sessuale.

L'approccio di Nori descritto nel libro era di tipo quasi dittatoriale, sia nei confronti di Whibley, che controllava con la paura, che nei confronti della band sulla quale pretendeva il controllo totale, ponendosi come unico interlocutore con l'esterno e pretendendo di ricevere crediti di songwriting, inclusi quelli su album celebri come "All Killer No Filler", dicendo che la sua presenza avrebbe fornito maggiore credibilità ai Sum.

Una relazione tossica dalla quale Whibley riuscì davvero a sganciarsi solo quando, parlando con la sua compagna Avril Lavigne, capì che era vittima di continui abusi e manipolazioni psicologiche da parte di Nori.