16 ottobre 2024

Dalle occasioni mancate con Ozzy e Chris Cornell al tour della reunion: Alex Van Halen a 360°

Il batterista dei Van Halen ha parlato di quando Ozzy e Chris Cornell rischiarono di far parte della band e sul tour della reunion saltato punta il dito contro David Lee Roth

Alex Van Halen è stato intervistato a 360° dall'edizione USA di Rolling Stone in vista dell'uscita di "Brothers", autobiografia in cui il batterista dei Van Halen ripercorre la sua vita e il suo rapporto con il fratello Eddie, leggendario chitarrista della band scomparso nel 2020.

Nel corso della chiacchierata, Van Halen tocca molti punti di cui i fan della band hanno discusso negli ultimi anni come il mancato tour celebrativo in memoria di Eddie e il ruolo avuto da David Lee Roth.

Cioè che ha sorpreso molti, però, è stato il possibile coinvolgimento, ad un certo punto della carriera della band, di nomi enormi come Ozzy Osbourne e Chris Cornell, ipotesi confermata anche dall'ex Black Sabbath.

I Van Halen e le opzioni  Ozzy e Cornell

Nel corso della loro carriera i Van Halen hanno avuto diversi cantanti - David Lee Roth, Sammy Hagar, Gary Cherone - con i primi due, Diamond Dave in particolare, riconosciuti universalmente come i veri grandi frontman della band.

Ad un certo punto, però, la carriera della band americana avrebbe potuto intraprendere un twist inaspettato e vedere l'arrivo in formazione di nomi del calibro di Ozzy Osbourne e Chris Cornell.

A raccontarlo è Alex Van Halen, batterista e fratello del guitar hero Eddie Van Halen. A quattro anni dalla scomparsa di quello che è, senza ombra di dubbio, uno dei chitarristi più importanti e innovativi del rock, Alex è pronto a pubblicare il libro "Brothers", un'autobiografia che racconta la sua storia e, di rimando, quella di Eddie e dei Van Halen.

Intervistato da Rolling Stone per parlare della sua autobiografia, Alex Van Halen ha toccato diverso diversi punti interessanti, raccontando che, ad un certo punto, la band è andata vicina ad arruolare Ozzy Osbourne per un disco.



Era il 2001 quando, racconta Alex, lui ed Eddie decisero di incontrare Ozzy e Sharon per cercare di organizzare le registrazioni di un album di inediti, ben consapevoli di cosa potersi aspettare: "Quando prendi un cane, non ti aspetti di trovare un gatto. Quando prendi Ozzy, sai a cosa vai incontro. Tu suoni, lui canta e sarà fantastico".

In quello stesso periodo, però, l'ex Black Sabbath venne coinvolto nelle riprese di The Osbournes, il celebre reality show di MTV che impedì la collaborazione con i Van Halen, come confermato dallo stesso Principe delle Tenebre.

"E' vero, ne abbiamo parlato", ha detto a Rolling Stone Ozzy. "E' una cosa che, si fosse realizzata, sarebbe stata fenomenale. Eddie e Alex erano dei miei grandi amici e per molto tempo è stato un mio grande rimpianto non essere riuscito a realizzare quel progetto Purtroppo The Osbournes si è messo in mezzo in quel periodo".

Ma Ozzy non è stato l'unico cantante iconico che i fratelli Van Halen hanno preso in considerazione nel corso del loro ultimo periodo con la band.

Anche Chris Cornell avrebbe preso parte ad una session che sarebbe potuta diventare qualcosa di più. "Chris era in un momento molto fragile della sua vita, per dire", ha spiegato Alex Van Halen a Rolling Stone."Io mi sono messo dietro la batteria e lui ha suonato il basso per circa 45 minuti. Era cosi preso dalla cosa che cominciò a sanguinare e dissi 'Lui sarebbe uno da avere a bordo'. Poi è morto".


Dalle occasioni mancate con Ozzy e Chris Cornell al tour della reunion: Alex Van Halen a 360°
PHOTO CREDIT: Fotogramma

Il litigio con David Lee Roth e il tour celebrativo saltato

A ridosso della morte di Eddie Van Halen si è parlato spesso di un possibile tour celebrativo, un ultimo giro trionfale con David Lee Roth alla voce o, addirittura, con un set diviso tra lui e Sammy Hagar alla voce.

Si era parlato di un tour negli stadi mai realizzatosi a causa della malattia di Eddie, così come di un tour postumo con altri musicisti a completare la formazione insieme ad Alex Van Halen.

Sulla questione è tornato il batterista per fare chiarezza e per spiegare come ci fossero dei piani, mai realizzati a causa di David Lee Roth.

Dopo la scomparsa di Eddie Van Halen, spiega Alex, si sono riallacciati i rapporti con David Lee Roth per uno show tributo con Joe Satriani alla chitarra e, addirittura, erano state anche fatte delle prove con la band di Diamond Dave.

Al basso sarebbe tornato Michael Anthony, bassista originale dei Van Halen che, dal 2004, era stato sostituito da Wolfgang Van Halen ma i problemi fisici del batterista impedirono di partire inizialmente con il progetto.

Per Alex fu quasi un 'segno dall'alto' che la reunion non era una buona idea ma, come facilmente immaginabile, anche David Lee Roth ci mise del suo.

Dopo aver parlato con Brian May e aver pensato agli omaggi fatti durante gli show dei Queen a Freddi Mercury, Alex propose a Dave di omaggiare in ogni show Eddie. "Gli dissi Dave, in un momento dobbiamo fare un chiaro omaggio, un riconoscimento ad Ed durante il concerto. Pensa a come fanno i Queen che mostrano vecchio materiale di Freddie. In quel momento Dave andò fuori di testa, gli venne fuori una quantità di bile incredibile e quello è stato ciò che ha rovinato tutto. Se mi parli come ha fatto lui ti spacco la testa ed è così che è finito tutto. Ho il massimo rispetto per la sua etica del lavoro ma si trattava di lavorare di squadra, la cosa non riguardava solo lui".



Robert Plant e l'AI per i brani dei Van Halen incompleti

Un'altra notizia sorprendente emersa dall'intervista riguarda gli archivi dei Van Halen che, dice Alex, sono pieni di materiale mai pubblicato, principalmente canzoni incomplete frutto di jam session.

Per questo motiva, spiega, ha cercato di contattare OpenAI, la società dietro Chat GPT, per cercare di utilizzare l'intelligenza artificiale e realizzare degli assoli credibili nello stile di Eddie partendo da quanto in suo possesso.

"Ci sono molti riff registrati ma una serie di passaggi non fanno necessariamente una canzone", dice Alex che ha anche un'altra idea che, per sua stessa ammissione, qualcuno potrebbe considerare folle: ovvero coinvolgere Robert Plant per cantare i brani.

"Penserete che sono fuori di testa ma, quando si presenteranno le giuste condizioni, le cose accadranno".