Il 13 maggio 1985 i Dire Straits pubblicavano "Brothers In Arms".
Quinto album nella discografia della band di Mark Knopfler, "Brothers In Arms" diventò il maggior successo commerciale dei Dire Straits e uno degli album più venduti nella storia del rock.
Dal disco furono estratti ben cinque singoli nell'arco di un anno, incluse hit come Walk Of Life, Money For Nothing e la titletrack.
Le registrazioni di Brothers in Arms
Le registrazioni di "Brothers In Arms" cominciarono nell'autunno del 1984, quando Mark Knopfler radunò la band agli Air Studios, nell'isola caraibica di Monserrat.
L'idea per le canzoni che avrebbero composto il nuovo album era arrivata a Mark Knopfler, come spesso accadeva, all'improvviso.
Il manager della band, Ed Bicknell, racconta che era fermo nel traffico con Knopfler, che in quel periodo stava lavorando alla colonna sonora per il film "Cal", quando il chitarrista gli chiese di chiamare gli altri della band perché aveva delle canzoni da provare: "E'in quei giorni che ho sentito per la prima volta Money For Nothing. Non ho mai chiesto a Mark quando sarebbe uscito un nuovo album dei Dire Straits, era lui che mi diceva quando aveva del nuovo materiale".
Knopfler aveva già scritto le canzoni che avrebbero trovato spazio sull'album e, quando chiamò John Illsley, Alan Clark, e il nuovo arrivato Guy Fletcher si trattava solo di fare le prove, prima di prendere il volo per i Caraibi.
Knopfler era appassionato di tecnologia e un perfezionista e agli Air Studios, recentemente rinnovati, trovò tutto il supporto che voleva per ottenere il sound più pulito possibile. "Brothers In Arms" fu infatti uno dei primi dischi ad essere registrati in digitale e diventerà uno dei dischi che maggiormente contribuirà alla rivoluzione del CD.
Un studio digitale ai Caraibi
Al fianco dei Dire Straits c'era Neil Dorfsman, ingegnere del suono che aveva già seguito i Knopfler in "Love Over Gold" e in "Local Hero".
Lo spazio degli Air Studios era tutto fuorché ideale per una band, pochi metri quadri in cui muoversi ma equipaggiati al meglio. Del resto si trattava della trasposizione caraibica degli originali studi di registrazione londinesi fondati da Sir George Martin, il quinto Beatles.
L'esperienza si rivelò abbastanza difficoltosa sia per la questione ambientale che per alcuni problemi tecnici.
"La sala non era proprio ospitale, eravamo tutti ammassati lì, almeno 3 o 4 persone a canzone, e io costruivo 'delle stanze' con teli e coperte", dirà Dorfsman.
A questo si aggiunsero i problemi tecnici dovuti all'utilizzo ancora sperimentale del digitale, come raccontato dal bassista John Illsley:"Abbiamo avuto un problema con il registrare dopo sole tre settimane. Durante la notte il registratore digitale ha deciso di cancellare circa il 70 % del materiale che avevamo registrato. Abbiamo dovuto registrare tutto da capo".