Brian May ha aiutato la NASA in missione su un asteroide

Il chitarrista, anche astrofisico, ha collaborato con la NASA per portare a termine con successo una missione sull'asteroide Bennu

Brian May ha festeggiato il risultato della missione spaziale della navicella Osiris-Rex.

Il chitarrista dei Queen, anche astrofisico, ha preso parte al team scientifico della NASA che ha lavorato al progetto e ha fornito le sue conoscenze in materia di stereoscopia, aiutando lo svolgimento della missione sull'asteroide Bennu.

Già da molti anni May collabora con la NASA e ha partecipato come membro del team scientifico a diverse missioni.

I campioni raccolti su Bennu

Nella giornata di ieri, una capsula contenente 250 grammi di materiali rocciosi provenienti dall'asteroide Bennu ha infatti toccato terra nei pressi di Salt Lake City, nel deserto americano dello Utah.

L'operazione, parte della campagna in supporto alla navicella spaziale Osiris-Rex, vedeva tra il team di lavoro anche il chitarrista che, grazie alla sua conoscenza, ha aiutato l'individuazione di un punto dell'asteroide utile per poter effettuare il prelievo del campione che è stato poi rilasciato dalla navicella a 63.000 miglia di distanza dal suolo terrestre.

Parlando alla BBC, May ha dichiarato: “Dico sempre che c’è bisogno dell’arte oltre che della scienza”. Ha continuato: “È come una cosa artistica. È necessario tastare il terreno per sapere se è probabile che l'astronave cada o se colpirà questa "roccia della rovina" che si trovava proprio al confine del sito prescelto, chiamato Nightingale. Se ciò fosse accaduto sarebbe stato disastroso. C’erano in gioco un miliardo di dollari dei contribuenti americani”.

Condividendo le foto della capsula sul suo account Instagram, May ah aggiunto: "La Sample Return Capsule finalmente torna a riposare a casa sulla Terra. Lì, da sola nel mezzo del deserto dello Utah, con la superficie carbonizzata dal suo transito infuocato attraverso l'atmosfera, sembra un animale domestico smarrito che sta per ricongiungersi con gioia al suo padrone. Ma ora, dopo un viaggio di andata e ritorno di oltre un miliardo di miglia, tiene nel suo ventre le pietre preziose e la polvere che era stato mandato a raccogliere dall’asteroide Bennu”.


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