25 settembre 2024

Black Sabbath, le sperimentazioni e gli eccessi di Vol 4

Il 25 settembre 1972 i Black Sabbath pubblicavano Vol 4, il disco più sperimentale della band di Ozzy nato dagli eccessi di una band sul tetto del mondo

Il 25 settembre 1972 i Black Sabbath pubblicavano "Vol 4", quarto album in studio realizzato contro ogni pronostico da una band completamente travolta dagli eccessi

Registrato nel giugno del 1972 ai Record Plant studios di Los Angeles, "Vol 4" è stato il primo album dei Black Sabbath prodotto dalla stessa band con l'aiuto del manager Patrick Meehan e il primo registrato fuori dal Regno unito. Con l'arduo compito di seguire il pazzesco filotto dei primi tre dischi: "Black Sabbath", "Paranoid" e "Masters of Reality", "Vol 4", pur non avendo inizialmente incontrato il favore della critica, finì per diventare l'ennesimo successo per la storica band.

Il lavoro in studio non fu dei più semplici, in particolare a causa dell'enorme abuso di sostanze fatto dai membri della band che portò a racconti come quelli sulle ingenti dosi di cocaina fatte recapitare ai Sabbath via jet privati e nascosta all'interno degli amplificatori. Inutile dire che la situazione portò la tensione tra i quattro membri della band a crescere sempre di più e Bill Ward, ad esempio, si interroga ancora su come fece a non essere stato licenziato o ucciso a causa degli eccessi che proprio in quel periodo toccarono vette mai registrate da Ozzy e compagni.




Le menti annebbiate dei Black Sabbath

Non è certo un caso che il titolo provvisorio di "Vol 4" fosse Snowblind, come la sesta traccia del disco, un riferimento ben poco velato alla cocaina che annebbiava le menti dei Black Sabbath in quel periodo.

Intervistato da Rolling Stone, il bassista Geezer Butler disse che l'album costò all'etichetta - che si rifiutò di chiamarlo Snowblind - l'inspiegabile cifra di 65.000 dollari, tantissimo per l'epoca, mentre le spese per le droghe ammontavano a 75.000 dollari.

Proprio alle registrazioni di "Vol 4" si riferisce uno degli episodi più noti della band, raccontato poi da Ozzy anche in 'It's a Raid', brano pubblicato con Post Malone su "Ordinary Man" del 2020.

Il caldo eccessivo della California portò Ozzy, che si trovava nella villa affittata dalla band a Bel Air circondato da enormi dosi di erba e cocaina, a cercare l'interruttore per azionare l'aria condizionata. Il pulsante raggiunto dalla rockstar di Birmingham si rivelò, invece, essere un allarme che in pochi minuti fece arrivare diverse pattuglie della polizia alla porta.

Urlando 'It's a raid', Ozzy e il suo roadie si lanciarono nel bagno con tutta la droga e, pur di non buttarla via, decisero di consumarla tutta in quell'istante al punto da 'non dormire per quattro giorni di fila', mentre la domestica spiegava l'incidente agli agenti.



Black Sabbath, le sperimentazioni e gli eccessi di Vol 4

Sperimentazioni e groove pazzi di Vol 4

Essere diventati tra gli act hard rock più importanti del mondo consentì ai Black Sabbath di fare il salto di qualità e lasciare il Regno Unito per concedersi diverse settimane al sole della California, in una grande villa di Bel Air, per registrare un album che, al di là degli incredibili aneddoti che porta con sé, dimostrò che Ozzy, Iommi, Butler e Ward erano potevano condurre il loro sound ancora oltre.

Se il precedente "Master Of Reality" era un lavoro compatto, solido, granitico al punto da gettare le basi per tutto ciò che sarebbe stato etichettato in futuro come heavy metal, "Vol 4" conteneva sperimentazioni e groove che solo pochi anni prima sarebbero apparsi impossibili e fuori luogo.

I Black Sabbath non erano più solo quelli che si portavano dietro la nomea di band occulta e satanica ma una delle band rock più influenti del momento, al diavolo la stampa contro, che si era guadagnata sul campo la libertà di provare ad essere altro.

"Vol. 4" non dimentica certo i riff martellanti di Tony Iommi ma si concede il lusso di soluzioni psichedeliche come nella già citata 'Snowblind', sperimentazioni effettistiche ('FX'), ritmi pazzi come quelli messi in campo da Ward per 'Supernaut', ballate al pianoforte ('Changes') o lunghe cavalcate acustiche come quella di 'Laguna Sunrise'.

Quando tutti i presupposti avrebbero fatto pensare ad un crollo verticale, i Black Sabbath uscirono a rivedere le stelle espandendo le loro doti compositive e cercando soluzioni alternative per la loro musica che risultarono, ancora una volta, fondamenta solide per sviluppare le produzioni più prog-oriented del metal.

Il risultato? Disco d'oro in meno di un mese, quarto album consecutivo dei Black Sabbath a vendere oltre un milione di copie nei soli Stati Uniti piazzandosi al tredicesimo posto nella classifica di Billboard e all'ottava in quella degli album più venduti del Regno Unito.

"Vol.4 "convinse anche il leggendario critico Lester Bangs, più che scettico sui primi lavori dei Sabbath, a ricredersi.