Il 14 febbraio 1983 il Re del Pop Michael Jackson pubblicò uno dei suoi singoli di maggiori successo, Beat It. Una delle tracce cardine dell'album capolavoro "Thriller" uscito l'anno prima, 'Beat It' conteneva al suo interno anche una bella dose di rock offerta da uno dei più grandi chitarristi in circolazione: Eddie Van Halen.
Questa la storia di come il guitar hero olandese accettò di prendere parte al progetto e di come ridisegnò completamente la demo originale del brano.
Un chitarrista diffidente
L'assolo di chitarra di Beat It è sicuramente uno dei più famosi nella storia del pop, un manifesto di come uno degli artisti più popolare del pianeta, uno che le classifiche le aveva vissute sin dalla tenera età, potesse entrare proficuamente in rotta di collisione con il sound più spigoloso dell'hard rock.
A propiziare l'incontro tra Michael Jackson ed Eddie Van Halen fu, abbastanza prevedibilmente, Quincy Jones. Il leggendario produttore e braccio destro di Jacko, pensò che su un album come "Thriller" sarebbe stato opportuno avere qualcosa dal sound tagliente, un riff di chitarra distorto che fosse veloce ma allo stesso tempo appetibile per tutti.
I Van Halen erano reduci dal non esaltante "Fair Warning" e stavano lavorando a "Diver Down", che avrebbe vissuto sorte ben diversa dal suo predecessore. Nonostante la band non fosse molto aperta a collaborazioni esterne, era certo che Eddie Van Halen fosse uno dei più grandi guitar hero in circolazione e il primo nome da coinvolgere per completare 'Beat It' e dare quel tocco in più al singolo e all'album di Michael Jackson.
Quincy Jones decise allora di mettersi in contatto con Eddie Van Halen, cosa che risultò più difficile del previsto, non per presunzione del chitarrista quanto per una diffidenza difficile da scalfire.
Quando il produttore chiamò Van Halen per illustrargli il progetto, il virtuoso olandese pensò che doveva per forza trattarsi di uno scherzo, e attaccò.
La scena andò avanti una, due, tre volte ma Quincy non riusciva mai a completare la frase prima di venire rimbalzato in malo modo. Eddie non conosceva nessuno di nome Quincy.
Dopo l'ennesimo tentativo, nella mente di Van Halen si aprì uno spiraglio: e se questo che continua a chiamare fosse davvero Quincy Jones?
'Ciao, sono Quincy Jones': quella volta Eddie decise di restare in linea e scoprire che quello era davvero Quincy Jones che voleva i suoi servigi per l'ultimo album di Michael Jackson.