Andrew Watt parla della collaborazione con gli Stones
Il giovane produttore parla del lavoro su Hackney Diamonds dei Rolling Stones e dice di essere in studio anche con Paul McCartney
Andrew Watt - 32enne produttore che ha lavorato al nuovo album dei Rolling Stones - è stato intervistato dall'edizione USA di Rolling Stone proprio per parlare di Hackney Diamonds.
Watt è un vero talento che si è seduto in cabina di regia per alcuni dei nomi più grandi del pop e del rock come Miley Cyrus, Iggy Pop, Post Malone, Justin Bieber, Eddie Vedder, Elton John, Dua Lipa ed Ozzy Osbourne, che gli sono valsi anche dei Grammys.
Se in passato il giovane produttore newyorkese si era detto entusiasta all'idea di collaborare con Vedder - sta lavorando anche al nuovo disco dei Pearl Jam - i Rolling Stones hanno rappresentato qualcosa di completamente diverso.
Nell'intervista Watt, che per il disco è stato supportato anche dal sound engineer italiano Marco Sonzini (trovate l'intervista di Radiofreccia QUI), ha parlato della sua passione per gli Stones e del coinvolgimento di Paul McCartney.
Andrew Watt e la collaborazione con gli Stones
Galeotto fu Don Was, produttore degli Stones da 30 anni, collegamento per il contatto tra Mick Jagger ed Andrew Watt avvenuto, come racconta dal diretto interessato, nel giugno del 2022 davanti ad una tazza di té.
L'occasione era il concerto londinese degli Stones ad Hyde Park, per il quale Watt aveva curato alcuni remix che presto portò alla collaborazione sul nuovo album "Hackney Diamonds" definita 'surreale'.
"La cosa assurda è che ho creato delle relazioni con queste persone che sono degli eroi per me. Voglio dire, ho parlato con Keith di chitarre, mi ha insegnato come suonare con accordatura in open G e cinque corde. Come può davvero accadere una roba del genere ad un ragazzino che vuole solo suonare la chitarra? Anche solo guardarli è stato come andare all'università", ha spiegato Watt alla rivista.
E per Watt gli Stones sono davvero il top, tanto da aver avvertito Jagger, Richards e Wood di essersi praticamente affidati ad uno stalker: "Se rivelassi quanti concerti degli Stones ho visto non credo che la band mi parlerebbe più. Li ho visti sugli spalti, li ho visti dal pit, li ho vissuti come un fan. In studio indossavo una maglietta diversa degli Stones ogni giorno, la mia collezione è davvero enorme. Ne ho di ogni tipo. Gli ho detto che avevano preso un pazzo da dietro la transenna e hanno lasciato che producesse il loro album".
La fase di preparazione
Da quando, a cena con Mick e Ron, è stato annunciato ufficialmente come produttore degli Stones, Watt ha cominciato un 'tour' in giro per il mondo per ascoltare quanto registrato fino ad allora dalla band, in preparazione ai lavori di Hackney Diamonds.
"Sono volato a Parigi da Mick per ascoltare quanto registrato in Giamaica e agli Electric Lady. Abbiamo ascoltato cose vecchie, demo, oltre 100 canzoni e abbiamo parlato di cosa cambiare o meno. Poi sono andato a New York per fare lo stesso con Keith ed è stato bello poter passare del tempo solo con lui e guadagnarmi il suo rispetto".
Un sogno, quello di Watt, diventato ancora più incredibile con il coinvolgimento di Paul McCartney, la persona che per primo aveva fatto a Ron Wood il nome di Watt per la produzione.
Di ospiti, in "Hackney Diamonds", ce ne sono diversi come Elton John, Stevie Wonder, contattato nell'immaginare il 'Billy Preston degli Stones nel 2023' o Lady Gaga che si trovava casualmente negli stessi studi durante le registrazioni.
Quello che ha fatto impazzire fan e media, però, è senza ombra di dubbio Paul McCartney. L'ex Beatles suona per la prima volta con gli Stones su un disco, prestando il basso al brano punk 'Bite My Head Off'.
In studio con McCartney
Nel raccontare come è nata la collaborazione, Watt ha anche di fatto confermato che sì, un nuovo disco di McCartney arriverà e il produttore sarà proprio lui.
"Quando Mick mi ha detto che a novembre sarebbe venuto a Los Angeles, ho visto l'agenda e ho detto 'cazzo, in quel periodo ho dei giorni prenotati con Paul McCartney!' e non c'è bisogno di spiegare perché non puoi cancellare un appuntamento con McCartney", ha detto Watt a Rolling Stone. "Allora ho richiamato Mick e gli ho spiegato il problema. Poi gli ho chiesto cosa se pensava fosse una buona idea coinvolgere Paul per suonare il basso su un brano. Lui ha risposto che sarebbe stato fantastico e anche Paul era d'accordo".
Di bassisti, in Hackney Diamonds, ce ne sono diversi. Con Darryl Jones in tour, il basso è stato suonato da Richards, da Stevie Wonder, che ha riprodotto le linee di basso con un Moog, allo stesso Watt che dice essere stato l'onore più folle della sua vita.
L'attenzione è sempre stata però su McCartney che, dice Watt, ha volontariamente coinvolto in un modo che confondesse tutti: "Tutti si sarebbero aspettati di sentirlo su una grande ballad come Depending On You o in qualche canzone soft per ricavare la classica melodia alla McCartney ma lui ama il rock. Quindi ho pensato di farlo suonare nel pezzo più punk rock del disco, il più rumoroso e lasciare che i ragazzi si divertissero".