Addio al leggendario produttore Quincy Jones
Si è spento all'età di 91 anni Quincy Jones, leggendario produttore tra i più importanti nella storia della musica
Si è spento all'età di 91 anni Quincy Jones, leggenda della musica e produttore/arrangiatore tra i più importanti di tutti i tempi.
A dare la notizia è stato Arnold Robinson, portavoce di Quincy Jones che ha comunicato la scomparsa dell'artista avvenuta il 3 novembre nella sua abitazione a Bel Air, Los Angeles.
Conosciuto universalmente come uno dei più grandi produttori, arrangiatori e visionari della storia musicale, Quincy Jones ha attraversato oltre sei decenni di carriera lasciando un' impronta indelebile grazie ad uno stile riconosciuto da tutti come assolutamente innovativo.
Addio a Quincy Jones
"Con il cuore pieno ma a pezzi dobbiamo annunciare la scomparsa di nostro padre, Quincy Jones", ha comunicato la famiglia del produttore, aggiungendo: "Anche se si tratta di una perdita incredibile per la nostra famiglia, celebriamo la vita grandiosa che ha portato avanti e la consapevolezza che non ci sarà più nessuno come lui".
Questo il messaggio con cui la famiglia di Quincy Jones ha annunciato la scomparsa del produttore e arrangiatore americano avvenuta a Los Angeles, nella sua residenza di Bel Air, all'età di 91 anni.
Nato il 14 marzo 1933 a Chicago, Quincy Jones è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi produttori, arrangiatori e compositori nella storia della musica moderna. La sua carriera, lunga oltre sette decenni, è caratterizzata da un'influenza che ha attraversato i confini della musica jazz, pop, R&B, soul e colonne sonore cinematografiche. Le sue collaborazioni con artisti di fama mondiale - Michael Jackson su tutti - e il suo impatto rivoluzionario sull'industria musicale hanno contribuito a ridefinire i canoni dell'eccellenza musicale.
Rock & Roll Hall Of Famer, Jones ha ricevuto 28 premi Grammys su oltre 80 nomination, il che lo rende uno degli artisti più premiati nella storia di questo prestigioso riconoscimento.
Gli esordi di Quincy Jones dal jazz alla TV
Negli anni '50, Quincy Jones divenne un volto noto della scena jazz newyorkese, collaborando con artisti del calibro di Dizzy Gillespie, Sarah Vaughan e Ray Charles, con il quale sviluppò un’amicizia duratura e una collaborazione creativa. Questa fase della sua carriera lo portò a viaggiare in Europa, dove lavorò come direttore musicale della filiale parigina di Barclay Records.
Nel 1961, Jones tornò negli Stati Uniti per assumere il ruolo di vice presidente di Mercury Records, diventando il primo afroamericano a ricoprire una posizione dirigenziale di tale importanza in una grande etichetta discografica. Questo risultato fu una pietra miliare non solo per la sua carriera, ma anche per la storia della rappresentazione afroamericana nell'industria musicale.
Negli anni '60 e '70, compose colonne sonore memorabili per film come The Pawnbroker (1964), In Cold Blood (1967), e The Italian Job (1969). Queste composizioni lo resero uno dei compositori più richiesti di Hollywood, in grado di combinare jazz, blues e sonorità orchestrali in un linguaggio musicale unico.
Jones è anche noto per la sua composizione della sigla della popolare serie televisiva Sanford and Son e per aver lavorato come produttore musicale per The Bill Cosby Show.
La collaborazione con Michael Jackson
La collaborazione più celebre di Quincy Jones è senza dubbio quella con Michael Jackson. I due si incontrarono durante la produzione del film The Wiz (1978), in cui Jones era il direttore musicale e Jackson uno degli attori principali. Questo incontro portò alla produzione di Off the Wall (1979), che divenne un successo mondiale e segnò l'inizio della trasformazione di Jackson in una superstar globale.
La consacrazione definitiva arrivò con Thriller (1982), l'album più venduto di tutti i tempi, prodotto da Jones. Questo disco rivoluzionò l’industria musicale, fondendo elementi di pop, rock e R&B in un mix straordinario. Le canzoni come "Billie Jean", "Beat It" e la traccia omonima “Thriller” rappresentarono una nuova era della produzione musicale, accompagnate da videoclip che innalzarono l'asticella della narrazione visiva e artistica.
La collaborazione continuò con Bad (1987), l'ultimo album della trilogia.
Con il suo stile innovativo e la sua attenzione ai dettagli, Jones contribuì a trasformare ogni traccia in un successo. Questi album consolidarono la sua reputazione di produttore visionario, capace di orchestrare un’intera esperienza musicale che trascendeva i confini tra i generi.
Il rapporto con il rock
Quincy Jones ha lasciato un'impronta indelebile su numerosi generi musicali, passando dal jazz al pop, dal soul al cinema, e non solo. Sebbene sia principalmente celebrato per le sue rivoluzionarie produzioni con artisti come Michael Jackson, Jones ha avuto anche una relazione significativa con la musica rock e ha influenzato numerosi artisti e band rock con il suo approccio innovativo e il suo profondo senso musicale.
Uno dei suoi contributi più noti al mondo del rock fu la sua capacità di fondere elementi orchestrali con la tradizionale strumentazione rock. In diverse produzioni e collaborazioni, Quincy Jones portò l'eleganza e la complessità della musica orchestrale all'interno dei brani rock, influenzando la maniera in cui i produttori avrebbero lavorato con gli arrangiamenti in futuro.
Un esempio celebre fu il suo lavoro con artisti come Ray Charles, che negli anni '60 e '70 incorporò influenze rock nelle sue esibizioni e registrazioni. Si racconta che i membri dei Beatles e altri grandi nomi dell'epoca fossero ammiratori della sua competenza musicale. George Martin, il "quinto Beatle", riconobbe pubblicamente l'abilità di Jones nel creare arrangiamenti complessi e accattivanti. Questi elementi orchestrali diventarono una caratteristica del rock sinfonico e di album iconici come Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.
Inoltre, la sua attitudine alla sperimentazione ha ispirato molti artisti a esplorare collaborazioni cross-genre. Jones credeva che la musica fosse un linguaggio universale e incoraggiò artisti rock a pensare fuori dagli schemi e a inserire elementi del jazz, del soul e persino della world music nelle loro composizioni.
Uno degli esempi più noti in questo senso, riguarda il coinvolgimento di Eddie Van Halen in Beat It, celebre hit di Michael Jackson.
Jones fu anche il produttore prescelto per gestire il difficilissimo progetto di USA for Africa con la registrazione di "We Are The World" raccontata anche nel bellissimo documentario "La notte che cambiò il pop".
In preparazione all'incisione, Quincy Jones inviò un memorandum ai partecipanti con un messaggio divenuto leggendario: "Lasciate il vostro ego alla porta". Questo invito era cruciale per garantire che gli artisti, nonostante la loro fama e il loro talento, collaborassero in armonia per il bene comune del progetto. Questa frase è oggi considerata un esempio del carisma e dell'approccio collaborativo di Jones, capace di unire talenti diversi per un obiettivo condiviso.