13 febbraio 1970: inizia il mito dei Black Sabbath
Il 13 febbraio del 1970 i Black Sabbath pubblicavano il loro primo album in studio, l'omonimo "Black Sabbath"
Dei tanti gruppi che hanno segnato la storia del rock, i Black Sabbath sono sicuramente tra quelli che non passano inosservati e non lasciano indifferenti. Questo la critica lo sa bene: nel corso della loro lunga carriera sono stati elogiati e disprezzati, trattati con sdegno e citati tra i fondatori dell'heavy metal.
In tutto ciò, da dove nasce la storia di questa band? Qual è la prima pietra miliare da considerare?
Come spesso succede per la band agli albori il primo lavoro in studio è un album omonimo e così è stato anche per i Black Sabbath.
"Black Sabbath"
"Black Sabbath" è l'album di debutto pubblicato il 13 febbraio 1970 nel Regno Unito e pochi mesi dopo negli Stati Uniti. In molti considerano questo primo album della band anche come il primo album del genere heavy metal.
Secondo quanto raccontato dal chitarrista e membro fondatore dei Black Sabbath Tony Iommi, l'album fu registrato in un solo giorno, il 16 ottobre 1969, in una sessione durata dodici ore.
Iommi ha detto: "Siamo andati in studio e l'abbiamo fatto in un giorno, abbiamo suonato tutto in presa diretta e basta. Sinceramente pensavamo che un'intera giornata fosse piuttosto lunga, il giorno dopo siamo andati a suonare per 20 sterline in Svizzera".
Fu proprio Tony Iommi a dare un tocco inedito all'album utilizzando per le prima volta nel pezzo "Black Sabbath" la cosiddetta "Triade del Diavolo". Altro non è che un giro fondato sull'intervallo di tre toni: un intervallo musicale fortemente dissonante e disorientante che nel Medioevo veniva chiamato "diabolus in musica".
Lo stesso Ozzy Osbourne ricorda con piacere la realizzazione di quest'album: "Una volta terminata la registrazione abbiamo passato un paio d'ore a rifinire gli ultimi dettagli e basta. Fatto. Eravamo al pub in tempo per l'ultimo ordine. Non ci abbiamo messo più di dodici ore in totale. È così che dovrebbero essere realizzati gli album, secondo me".
Un album oscuro
Rispetto agli altri gruppi del periodo, più orientati verso il rock'n'roll e il blues, i Black Sabbath si distinguono fin da subito per le sonorità particolarmente pesanti e oscure, con riferimenti al demonio e all'occulto.
Lo stesso gusto per il mistero e l'oscurità emerge anche dalla copertina dell'album.
Questa fu realizzata a al mulino di Mapledurham, situato sul fiume Tamigi nell'Oxfordshire, in Inghilterra, dal fotografo Keith McMillan (accreditato come Keef), che era anche il responsabile del design generale dell'album. In piedi davanti al mulino ad acqua c'è una figura misteriosa coperta interamente da un mantello nero.
Secondo lo stesso McMillan, la modella non indossava nulla sotto il mantello nero e sono stati fatti anche alcuni scatti leggermente più audaci, poi scartati. "Qualsiasi tipo di riferimento alla sessualità avrebbe alleggerito l'inquietudine che volevamo creare".
Se il merito sia della copertina, dell'inconsapevolezza con cui l'album venne registrato o di qualche oscuro sortilegio non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che a distanza di 51 anni ci ricordiamo ancora di "Black Sabbath" e lo classifichiamo a pieno titolo come una delle pietre miliari della storia della band omonima e dell'heavy metal in generale.
Questa la tracklist di "Black Sabbath":
- Black Sabbath
- The Wizard
- Behind The wall Of Sleep
- N.I.B.
- Evil Woman
- Sleeping Village
- Warning