Addio Anita Pallenberg. I Rolling Stones perdono la loro musa
Una vita avventurosa per l’attrice-modella. Keith Richards: ”Sono devastato”
”Sono pronta a morire. Ho già fatto tante cose sulla Terra”, aveva detto nell’ottobre scorso Anita Pallenberg. La modella, attrice e stilista è scomparsa nelle scorse ore a Londra, a 73 anni. L’annuncio è arrivato in un post su Instagram di Stella Schnabel, figlia del pittore e regista Julian: "Non ho mai incontrato una donna come te, Anita. Non credo ci sia qualcuno nell’universo come te. Nessuno mi ha mai capito come te. Mi hai mostrato la vita e come crescere e diventare ed esistere. Ero una bambina che pensava di essere grande, ma sono diventata una donna dopo averti conosciuto. La mia migliore amica. La più grande donna che abbia mai conosciuto. Grazie per gli insegnamenti più importanti, perché sono sempre mutevoli e definitivi. Come te. Tutti cantiamo per te, come ti piaceva. Vai in pace mia madre romana, sarai sempre nel mio cuore".
Anita era nata a Roma da padre italiano e madre tedesca, e giovanissima aveva frequentato la “Scuola Romana” dei grandi pittori degli anni Sessanta. Mario Schifano, Tano Festa, Giulio Turcato, che si davano appuntamento tra il Caffè Rosati di Piazza del Popolo e il Caffè Greco. Divenne amica di Gabriella Ferri, che le insegnò il romanesco. Ma dopo un incontro a Monaco, legò indissolubilmente il suo destino a quello dei Rolling Stones, di cui fu una delle due muse bionde: l’altra era Marianne Faithfull. Visse una prima relazione, molto turbolenta, con il chitarrista Brian Jones, ma durante un viaggio verso il Marocco fu praticamente “rapita” da Keith Richards, che la sottrasse ai maltrattamenti di Brian e consolidò con lei un legame lungo dodici anni, coronato dalla nascita di tre figli: Marlon, Dandelion (nota anche come Angela) e Tara, morto piccolissimo. Ma con Keith, che oggi si è detto ”devastato” dalla notizia, l’amore fu reso travagliato dalla dipendenza di lui per il rock e il blues, e di lei per la droga. Furono arrestati a Toronto nel ‘77 in un caso che fece scalpore (pareva una ritorsione delle autorità canadesi per le frequentazioni di Margaret Trudeau, consorte dell’allora premier Pierre e madre di quello attuale, Justin) e spediti in un centro di disintossicazione. Anita ha sempre sostenuto che il suo vero amore fosse l’eroina. Si ”faceva” per noia tra una ripresa e l’altra di film in cui recitò, come “Barbarella” di Roger Vadim con protagonista Jane Fonda (che si innamorò, non corrisposta, di Keith), o come “Performance” diretto da Nicolas Roeg con Mick Jagger. Lì la Pallenberg si distrasse con il suo terzo Stone, il cantante, prima di dedicarsi a una vita più dietro le quinte, alle prese con la moda e la collaborazione con Vivienne Westwood. Sì, decisamente ha fatto molte cose, Anita Pallenberg, sul pianeta Terra.